martedì 7 febbraio 2012

Ho smesso di sognare

Non so quando è successo, forse un anno fa? So che non ho più voglia di lavorare al mio sito, alle mie fiabe. Dieci anni di lavoro certosino, quai 500 fiabe, cercare i temi, le musiche le illustrazioni... Oh  era entusiasmante, mi ci sono dedicata con amire per tanti anni. Il più bel periodo è stato quando Mariarita mi ha dipinto una settantina di fiabe, ne sfornavo almeno due la settimana, e con HTML non è facile, lavoravo pure, ma mi sentivo bene quando riuscivo a pubblicare una fiaba.
Poi non so, da quando non lavoro più mi sono sentita sempre più demotivata. Ho iniziato a trovare soddisfazione a curare la mia casetta in montagna, ad addobbarla come il mio sito di fiabe... così dice Cesare, che sembra il mio sito di fiabe.
E il mio sito è rimasto fermo. Ho preparato due fiabe, ma non ho mai avuto voglia in due mesi, di pubblicarle. Io penso proprio che ...ho smesso di sognare.

sabato 4 febbraio 2012

angoscia

Si proprio angoscia e desiderio di scappare via da questo Paese, dopo anni di lotte e di conquiste, stanno affossando tutto. I diritti acquisiti? e che vogliamo? come se i diritti non ce li siamo conquistati, uno per uno, dallo statuto dei lavoratori alla 104. Quando fu approvata la 104 ero in un letto di ospedale, finita lì d’urgenza per una ovaia “scoppiata”. La mia collega e amica Luciana mi chiamò per dirmi: li dobbiamo prendere quei 3 giorni, ne abbiamo diritto sacrosanto! Solo che nel ’92 quando approvarono la 104 non c’erano i soldi per la copertura e fino al ’96 i 3 giorni furono scoperti da retribuzione e contributi. La mia amica Luciana che è morta 3 anni fa di tumore al cervello, si prese i giorni, e l’azienda glieli trattenne.
Come è morta Luciana? Mamma di un ragazzo autistico, stessata, consumata dall’angoscia.
Noi genitori dei ragazzi disabili come siamo? Consumati, senza certezze, senza prospettive, una vita di sacrifici poi arrivi a 60 anni senza forze e vedi venire meno anche le tue conquiste.
Sono andata giovedì all’Acquario al convegno tenuto dal dott. croce e dalla dott.ssa Anzaghi sul “progetto individuale”.
Eravamo tantissimi genitori dei CDD, tutti speranzosi di sentire parlare del dopo di noi, dei “progetti” per i nostri figli. E invece ci siamo ascoltati una bellissima lezione su come risparmiare evitando di programmare attività magari costose ma che i ragazzi non apprezzano o gradiscono, e prima ancora abbiamo ascoltato che su 160 milioni solo 60 ne arrivavano al welfare e quindi non c’erano i soldi.
E neppure il progetto è finanziato, solo c’è la possibilità di inoltrare la domanda (legge 14, 328/2000). Allora aspettiamo ancora che con il “Progettami” ci possano essere proposte. Non ho milioni di € da nessuna parte, non posso investire più di quello che ho fatto in 33 anni di vita di mio figlio, e non voglio che vada a finire in una RSD.
Non rimetto la mia tessera elettorale, ma capisco la Cometto.

angoscia

Si proprio angoscia e desiderio di scappare via da questo Paese, dopo anni di lotte e di conquiste, stanno affossando tutto. I diritti acquisiti? e che vogliamo? come se i diritti non ce li siamo conquistati, uno per uno, dallo statuto dei lavoratori alla 104. Quando fu approvata la 104 ero in un letto di ospedale, finita lì d’urgenza per una ovaia “scoppiata”. La mia collega e amica Luciana mi chiamò per dirmi: li dobbiamo prendere quei 3 giorni, ne abbiamo diritto sacrosanto! Solo che nel ’92 quando approvarono la 104 non c’erano i soldi per la copertura e fino al ’96 i 3 giorni furono scoperti da retribuzione e contributi. La mia amica Luciana che è morta 3 anni fa di tumore al cervello, si prese i giorni, e l’azienda glieli trattenne.
Come è morta Luciana? Mamma di un ragazzo autistico, stessata, consumata dall’angoscia.
Noi genitori dei ragazzi disabili come siamo? Consumati, senza certezze, senza prospettive, una vita di sacrifici poi arrivi a 60 anni senza forze e vedi venire meno anche le tue conquiste.
Sono andata giovedì all’Acquario al convegno tenuto dal dott. croce e dalla dott.ssa Anzaghi sul “progetto individuale”.
Eravamo tantissimi genitori dei CDD, tutti speranzosi di sentire parlare del dopo di noi, dei “progetti” per i nostri figli. E invece ci siamo ascoltati una bellissima lezione su come risparmiare evitando di programmare attività magari costose ma che i ragazzi non apprezzano o gradiscono, e prima ancora abbiamo ascoltato che su 160 milioni solo 60 ne arrivavano al welfare e quindi non c’erano i soldi.
E neppure il progetto è finanziato, solo c’è la possibilità di inoltrare la domanda (legge 14, 328/2000). Allora aspettiamo ancora che con il “Progettami” ci possano essere proposte. Non ho milioni di € da nessuna parte, non posso investire più di quello che ho fatto in 33 anni di vita di mio figlio, e non voglio che vada a finire in una RSD.
Non rimetto la mia tessera elettorale, ma capisco la Cometto.