martedì 5 settembre 2017

IL COORDINAMENTO REGIONALE E LEDHA CHIEDONO UN INCONTRO AL TRIBUNALE DI MILANO

Da qualche mese il Tribunale di Milano ha sottoscritto un protocollo con l’Ordine dei Commercialisti per affiancare i GOT nella verifica dei rendiconti delle pratiche di Amministrazione di Sostegno facendo ricadere i costi di questo lavoro sullo stesso beneficiario.
Su questo tema il 28 luglio 2017 il Coordinamento Regionale e Ledha Lombardia hanno inviato una comune lettera per chiedere un incontro e il successivo avvio di un tavolo di lavoro comune in cui condividere, problemi e prospettive nel Servizio per i cittadini fragili.

giovedì 17 agosto 2017

La “vacanza sollievo” di un disabile in carrozzina
il mare un sogno per un Domi, o un incubo...


Il racconto della mamma



Con la presente denuncio quanto occorso a mio figlio Borini Domenico di 25 anni spastico in carrozzina, incapace di muoversi e di parlare, ma non incapace di relazionarsi e di soffrire, durante la vacanza estiva dal 31 luglio al 14 agosto a Pinarella di Cervia con la Cooperativa “Piccoli Passi”.
Il trattamento che gli è stato rivolto lo si può considerare disumano per tutti e a maggior ragione per lui che non ha alcun mezzo per manifestare le sue necessità. La mancanza di empatia per i suoi bisogni fisici e psicologici è stata totale.
L’assenza dell’operatrice alla partenza (il rapporto era a uno a uno e mi era stato assicurato dalla  responsabile,  la sig. Battezzati che sarebbe stato seguito sempre dalla stessa persona), è la prima sorpresa: Silvia, la sua educatrice era su un altro pullman.
All’arrivo, gelato mani e piedi sta male di stomaco per due volte. Nessuno aveva pensato di toccargli le mani e le gambe durante il viaggio e magari coprirlo o abbassare l’aria condizionata?
Martedì e mercoledì tutto bene.
Giovedì, dopo pranzo vomita, e, nel timore che il cibo avesse ostruito le vie aeree, (lui è disfagico), viene portato in ambulanza al Pronto Soccorso per una radiografia che rivelava una leggera bronchite, ma nulla di allarmante. Gli viene prescritto l’antibiotico.  Dimesso, alle 21 torna in comunità.
Durante la notte ha la febbre, e alle 5 del mattino la sig. Elena si procura in farmacia la tachipirina. (Una cooperativa che segue ragazzi disabili non si attrezza con un minimo di medicinali di pronto intervento, come la tachipirina?).
Alla mattina mi telefonano e mi avvertono che sono nuovamente in attesa dell’ambulanza perché ha la febbre ed è tormentato dalla tosse, gli era stato somministrato del fluimucil, che peggiora la situazione (ma loro non lo sapevano): il catarro si fluidifica, Domenico non è capace di espettorarlo, e ciò gli provoca soffocamento. E’ riportato a Ravenna in Ospedale dove viene ricoverato in “Pronto intervento” monitorato con i macchinari.
Mi viene detto che Domenico non può, nella sala, ricevere la compagnia del personale della cooperativa poiché si trova in sub - rianimazione e le visite sono vietate. Naturalmente mi preoccupo. Le notizie sono minime. Il personale del centro va a salutarlo e a vedere come sta e mi ragguaglia sulle sue condizioni, ma nessuno pensa di fargli un po’ di compagnia tanto “il personale dell’Ospedale provvede all’accudimento” Certo l’accudimento sanitario, ma non il sostegno umano!
Nella sala di pronto intervento rimane venerdì, sabato, domenica e lunedì fin verso le 17 quando lo spostano in una stanza.
Io che volevo approfittare dell’assenza di Domenico per riposarmi un po’ davanti a tutte queste brutte notizie sono a pezzi.
Domenica mattina una mia amica da Urbino va a trovare Domenico e si ferma con lui dalle 11,30 fino alle 15   e mi dice che c’è l’orario di visita dalle 12,30 alle 15, 30 e dalle 18,30 alle 20,30, ma chiedendolo ha potuto trattenersi più a lungo.
Domenica sera quando telefono, un po’ risentita per le bugie dettemi, chiedo se sono andati a trovarlo nel pomeriggio, ma mi viene risposto che” non hanno avuto tempo”. Sarà successa la stessa cosa anche negli altri giorni?
Lunedì vado a trovarlo. Una persona del centro, Alì, mi viene a prendere alla stazione e mi accompagna all’ospedale e sto con Domenico dalle 12 alle 19, 30. Alì, per entrare aspetta l’ora di visita, gli dà un brevissimo saluto e se ne va. Tornerà verso le 19,30 per riaccompagnarmi alla stazione.



Domenico sta bene, è sorridente. Da due giorni non ha febbre, non ha tosse, i valori sono normali e la dottoressa dice a me e ad Alì che martedì o mercoledì lo dimette. Alì prontamente risponde che “è meglio mercoledì” così sta al fresco”, io caldeggio il martedì così può stare con i ragazzi , vedere il mare e farsi un po’ di vacanze.
Nessuno ha pensato a portargli il minimo indispensabile: un pigiama, il sapone, il rasoio, un asciugamano. Abbandonato a sé stesso. E le bugie legate al divieto di visita e la risposta di Alì di prolungare la degenza mi fanno pensare che “Ai piccoli passi” abbia fatto comodo avere un ragazzo ricoverato. E’ uno in meno da dover seguire.
Tornato dall’ospedale il mare l’ha visto solo venerdì e sabato, su mia insistenza, perché per via della bronchite non lo portavano in spiaggia. Domenica nessuno è andato al mare perché la giornata è stata impiegata per preparare le valigie.  Ma cosa avevano fatto? Avevano sparpagliato tutti gli indumenti per la struttura?
Una vacanza all’insegna di” voglia di lavorar saltami addosso e fammi lavorar meno che posso!” Ma questi sono educatori o mercenari?

Ma al male non c'è mai fine! Senti un po' il corollario della vacanza di Domenico:
Dopo tutto quello che era successo, mai mi sarei aspettata che ci sarebbe stato uno spiacevole corollario. Domenico scende dal pulmino senza calze e sandali e con i piedi ciondoloni giù dai pedali perché la cintura pelvica non era stata agganciata e lui era scivolato dal sedile. Chiedo all' accompagnatrice perché si trovava in quelle condizioni " me lo hanno consegnato così e sul pulmino era agganciato " è stata la sua risposta ed io di rimando " Sì, ma non alla sua carrozzina" e sdegnata si allontana.
Aveva i piedi freddi e gonfi e ho pensato che il gonfiore fosse una conseguenza della posizione.

Non una parola sugli ultimi giorni della vacanza, non un saluto: un pacchetto da consegnare, la sua educatrice personale, (ma l'ha mai avuta?) non c'era.

In ogni caso si sono premurati di acquistare uno sciroppo che non ha neanche usato e una soluzione per sciacquare la bocca che Domenico non so come abbia fatto ad usare non essendo capace di farlo. Chi le ha prescritte? E la depilazione del pube chi l'ha autorizzata e perché io non sono stata avvisata? E i fogli rilasciati dal pronto soccorso quando lo hanno portato giovedì 3 e quello della visita alla guardia medica di sabato 5 mentre era ricoverato da venerdì dove sono? Perché non me li hanno consegnati insieme a quello delle dimissioni di martedì 8?

Domenica 13 tutte le attività sono state sospese per la preparazione delle valigie ma in che modo! Nel sacchetto degli indumenti da lavare c'erano tre paia di guanti sporchi di feci. E' la prima volta che mi capita: gli operatori non sanno che esistono i cestini della spazzatura o forse volevano farmi sapere che lo avevano dovuto cambiare più volte?

Una vacanza all'insegna del menefreghismo che ha deluso qualsiasi attesa aspettativa di benessere.

Stamattina, nonostante la pomata il piede destro è ancora gonfio. Cosa era successo? Nebbia. Lo porto al pronto soccorso. Fortunatamente non c'è nulla di rotto, ma una contusione laterale dx e il medico consiglia una cavigliera per 7/10 giorni e impacchi di ghiaccio.  Non era il caso di avvertirmi?

L'impressione è che diversi educatori fossero casualmente intorno a Domenico, ma nessuno lo avesse realmente in carico perché le mancanze disorganizzative e umane sono state troppe.

Quando il Comune penserà a controllare le cooperative che partecipano ai bandi?



E io aggiungo che sono arrabbiata: continuo a ribadire che i CDD comunali (15) sono super monitorati, ma i CDD convenzionati (25) e le cooperative che li gestiscono, che sono quasi il doppio, non sono monitorati da nessuno, salvo da ATS che controlla solo le schede SIDI!!

Vacanze: una volta i ragazzi potevano frequentare le “vacanze sollievo” coi propri educatori ed erano gestite parzialmente dal Comune, ora da almeno 10 anni vengono appaltate alle cooperative che agiscono come è più comodo per loro e non per i ragazzi!! E’ ora di denunciare questa situazione!!
Il Comune organizza in appalto solo la scelta delle cooperative, delegando e lasciando ad AIAS la parte finanziaria e organizzativa.  Non controlla le location, non controlla COME vengono trattati i ragazzi, non controlla l’operato delle cooperative.
Nel corso degli anni moltissimi genitori mi hanno confessato che non mandano più i ragazzi alle Vacanze organizzate dal Comune di Milano, perché si sono trovati male, alcuni ragazzi sono tornati in condizioni pietose, alcuni hanno dovuto subire un ricovero ospedaliero, per incuria e disattenzione.

Per accedere alle “vacanze sollievo” i familiari devono presentare ISEE ordinario e non individuale (perché non vengono considerati indispensabili) e i contributi del Comune sono veramente minimi se si superano i 30mila euro di ISEE ORDINARIO.

Organizzare le Vacanze Sollievo, significa prendersi veramente carico comunque dei ragazzi, anche dei più gravi.

Con questo denuncio pubblicamente l’accaduto a Domenico, ben sapendo che per una mamma che denuncia, almeno 200 stanno zitte e subiscono.


Pinuccia Pisoni Presidente CDD Milanesi


17 agosto 2017







venerdì 7 aprile 2017

Al CDD3 ....

Gentilissima dott.ssa...

Vengo a sapere che al CDD3 mancano 2 educatrici, una dal mese di dicembre (infortunio domestico) la seconda da un paio di settimane: infortunio in ambito lavorativo.

Nella giornata di lunedì 3 aprile erano assenti 4 educatori per malattia.
La settimana scorsa è stata inviata al CDD3 una bravissima ASA, ma non si tratta di una educatrice, il personale lamenta la mancanza delle figure educative, dichiarandosi impossibilitato a svolgere i programmi educativi previsti dal PEI.

Quindi da 2 settimane i ragazzi utenti del CDD3 la mattina svolgono attività ricreative in gruppo allargato, al pomeriggio rilassamento. I laboratori sono saltati, non potendo assentarsi dal gruppo l’educatrice addetta alla CGT.

A questo punto mi chiedo come sia possibile dare la disponibilità al Comune per accogliere altri 10 utenti, quando non si ha il personale indispensabile per ottemperare almeno ai programmi dei PEI per gli utenti presenti?

Si è ribadito in più ambiti che la funzione del CDD non è meramente sociosanitaria, ma Educativa.

Chiedo un intervento immediato di sostegno al CDD3 in modo da poter svolgere almeno i programmi stabiliti.

In attesa di un suo sollecito intervento (i ragazzi del CDD3 non sono numeri), cordialmente saluto

risposta:

la ringrazio per il contributo che ha voluto farci pervenire.
In effetti allo stato attuale mancano al CDD3 due educatrici.
Nonostante tali mancanze gli standard vengono rispettati come verificato dalla la vigilanza ASL il giorno 27 scorso.
Detto  questo non intendo affatto sottovalutare il problema e ci stiamo preoccupando di ristabilire la presenza degli educatori  il cui rientro è da noi previsto, in un caso a breve,  nel secondo tra qualche settimana.
L’intervento effettuato con l’introduzione dell’OSS (non ASA)  aveva proprio lo scopo di assicurare prontamente una risorsa per permettere agli operatori di svolgere le attività in attesa del rientro delle due educatrici, tenendo altresì  presente che la selezione e l’ingaggio di educatori professionali validi e disponibili ad accettare un’assunzione per un breve periodo è un percorso i cui esiti  sono incerti e raramente positivi.
Le assicuro che facciamo già  attenzione a quanto lei ci ha fatto notare. Concordo pienamente con lei rispetto al fatto che i ragazzi non siano dei numeri: in questi anni, nonostante le differenze che lei ben conosce tra utenza  IDR e Tipici, non è mai stato un nostro obiettivo quello di adeguare il numero degli operatori ai numeri delle tabelle standard. Né per la RSD né per i CDD.
La tranquillizzo rispetto all’ampliamento dell’Accordo con il Comune  di Milano.
Gli otto posti aggiuntivi non sono attualmente tutti disponibili.
Sino a ieri avevamo due posti liberi al CDD3 e uno al CDD4 per la dimissione di tre utenti ex IDR.
Questi tre posti, seppur accreditati ed a contratto con ATS, non erano nella Convenzione CDD con il Comune di Milano. Quindi, sino al nuovo Accordo con il Comune firmato a marzo, non erano spendibili per utenti milanesi, a meno che le loro famiglie si facessero  carico della retta.
Con il nuovo accordo i posti per il Comune di Milano sono passati da 90 a 98.
Tre di questi posti erano già utilizzabili al momento della firma dell’accordo mentre gli altri cinque saranno disponibili per i cittadini milanesi in occasione di dimissioni di ragazzi ex IDR.
Spero di esser stata sufficientemente chiara.
Mi rammarico di non averla vista né sentita a proposito dei fatti che ha voluto sottopormi con questa mail e condividere con chi  ci legge in copia.
La invito ad utilizzarmi nella sua veste  di rappresentante dei familiari,  bussando alla mia porta che è  peraltro quasi sempre aperta …  la incontrerò volentieri.
Cordialmente

ri_risposta:


Gentilissima! La ringrazio per la risposta.
Non capisco però una cosa: e lei mi vorrà confermare o smentire:

Gli ex IDR non sono figli di un Dio Minore, ma sono gli utenti che nel 2006 erano inseriti negli ex DDR1 e DDR2, strutture create nel 2000  per assorbire una utenza che non aveva sbocco. La Regione ai tempi aveva stipulato la Convenzione, il Comune no.
Nel 2006 si arrivò ad un accordo con il Comune di Milano riguardo alla RETTA che allora ammontava a 11€ al giorno e che riguardava la parte educativa.
Retta che non è mai stata modificata da parte del Comune nonostante più volte io abbia chiesto che si mettesse mano a quell’accordo. E l’ho chiesto come Presidente dei CDD Milanesi.
Da parte Vostra non mi pare che ci sia stato interesse a modificare questo accordo.
Ma questi ragazzi non sono per nulla differenti dagli altri utenti del CDD3 o CDD4 (ex DDR1 e DDR2) e necessitano come gli altri di interventi sociosanitari e socioeducativi.

Don Barbante saprà bene di cosa parlo perché in Sacra Famiglia esiste ancora un buon nucleo di ex IDR molto più numeroso del nostro.

A parte questo inciso, chiedo gentilmente che l’argomento della sostituzione del personale educativo sia messo all’ordine del giorno del CPS del 26 aprile.


Cordialmente saluto








Pasqua





Siamo vicini al Venerdì santo e alla Pasqua,
ai giorni delle azioni strapotenti
compiute da Dio nella storia;
delle azioni nelle quali il giudizio di Dio e la grazia di Dio
divennero visibili a tutto il mondo:
giudizio in quelle ore,
in cui Gesù Cristo,
il Signore, pendette dalla croce.
Grazia in quell'ora,
in cui la morte fu inghiottita dalla vittoria.
Non gli uomini hanno fatto qui qualcosa,
no, soltanto Dio lo ha fatto.
Egli ha percorso la via verso gli uomini
con infinito amore. Ha giudicato
ciò che è umano.
E ha donato grazia
al di là del merito.





Dietrich Bonhoffer

(11 marzo 1928)