Leggo da redattore Sociale: Due candidati e
due programmi che esprimono visioni opposte dello stato sociale. Su casa,
disabilità, terzo settore, anziani, immigrati e luoghi di culto, Beppe Sala(centrosinistra) e Stefano Parisi (centrodestra) sono diversi su tutto.
Per Stefano Parisi è centrale il sistema dei voucher: ossia degli
“assegni” destinati alle persone o alle famiglie che hanno bisogno di un
servizio (dagli asili nido all’assistenza domiciliare) e che possono esseri
spesi scegliendo l’ente o la cooperativa sociale in una lista tra quelle
accreditate dal comune.
Per Beppe Sala, invece, conta di più il ruolo di regia che
l’amministrazione può svolgere nella gestione dei servizi, che vengono erogati
direttamente dal comune, dai privati o dal terzo settore alle persone che li
chiedono. I programmi dei due candidati alla poltrona di palazzo Marino che
vanno al ballottaggio, contengono poi sui singoli temi ricette particolari.
Sulla disabilità Parisi
innanzitutto annuncia un piano per il “completo abbattimento delle barriere
architettoniche” e
“l’attuazione delle norme che prevedono che il 5 per cento
degli appalti di comune e aziende partecipate sia garantito a
cooperative
sociali di tipo B che danno lavoro a persone svantaggiate e con disabilità
fisiche e mentali”.
Per Sala sarà fondamentale invece creare l’accessibility manager del
comune (tendenzialmente della città metropolitana), che avrà il compito di
coordinare tutti i progetti e le realtà che si occupano di disabilità. E
istituirà una consulta dell’accessibilità “che coinvolgerà associazioni,
commercianti, ordini professionali, università, operatori turistici e
culturali”.
Per noi che viviamo in prima
persona la disabilità, i voucher sono una mannaia, è importante che il Comune
sia sala di regia e indichi il percorso educativo e il progetto di vita insieme alle famiglie.
Penso a quei genitori che
per scaricarsi la coscienza della poca presenza riempiono di soldi le
tasche dei bambini .
I disabili hanno necessità di
essere seguiti e indirizzati verso un percorso di vita, verso la vita indipendente, verso la presa in
carico da parte della società intera.
E ancora sui CDD: noi a Milano ne
abbiamo 15 comunali e 21 convenzionati, I 15 comunali sono un patrimonio
metropolitano di cultura e presa in carico. Non svendiamo il nostro patrimonio,
non svendiamo i nostri ragazzi, hanno
diritto come tutti di vivere nel loro contesto, nella loro Zona, ora Municipio.
Favoriamo l’integrazione, non vogliamo che siano svenduti agli enti gestori.
Stiamo provando sulla nostra
pelle cosa significa appaltare ai privati. Lo stiamo vivendo con le Vacanze dei
disabili, gestite da cooperative. E vediamo anche la poca trasparenza delle
gestioni private.