domenica 25 dicembre 2011

E' Morto Giorgio Bocca

E' morto oggi pomeriggio nella sua casa di Milano, dopo una breve malattia, Giorgio Bocca. Lo rende noto la casa editrice Feltrinelli.
Tra i grandi protagonisti del giornalismo italiano, Giorgio Bocca, scomparso oggi all'eta' di 91 anni, ha raccontato nei suoi articoli e nei suoi libri l'ultimo mezzo secolo di vita italiana con rigore analitico e passione civile, improntando sempre il suo stile alla sintesi e alla chiarezza.
Nato a Cuneo il 28 agosto del 1920, Bocca inizio' a scrivere gia' a meta' degli anni '30, su periodici locali e poi sul settimanale cuneese La Provincia Grande. Durante la guerra si arruolo' come allievo ufficiale alpino e dopo l'armistizio fu tra i fondatori delle formazioni partigiane di Giustizia e Liberta'.
Riprese allora l'attivita' giornalistica, scrivendo per il giornale di GL, poi lavorando per la Gazzetta del Popolo, per l'Europeo e per Il Giorno e segnalandosi per le grandi inchieste. Nel 1976 fu tra i fondatori del quotidiano la Repubblica, con cui ha sempre continuato a collaborare. Al suo attivo, in una carriera cinquantennale, anche numerosi libri, che spaziano dall'attualita' politica e dall'analisi socioeconomica all'approfondimento storico e storiografico, senza mai dimenticare la sua esperienza partigiana.
Tra le sue opere: Storia dell'Italia partigiana (1966); Storia dell'Italia nella guerra fascista (1969); Palmiro Togliatti (1973); La Repubblica di Mussolini (1977); Il terrorismo italiano 1970-78 (1978); Storia della Repubblica italiana - Dalla caduta del fascismo a oggi (1982); Il provinciale. Settant'anni di vita italiana (1992); L'inferno. Profondo sud, male oscuro (1993); Metropolis (1994); Piccolo Cesare (2002, dedicato al fenomeno Berlusconi, libro che segno' il passaggio di Bocca da Mondadori, suo editore da oltre dieci anni, a Feltrinelli); Le mie montagne (2006); E' la stampa, bellezza (2008). Annus Horribilis, Milano, Feltrinelli (2010). Fratelli Coltelli (1948-2010 L'Italia che ho Conosciuto), Milano, Feltrinelli (2010). Nell'aprile 2008 Bocca ha vinto il premio Ilaria Alpi alla carriera.(ANSA).

E' morto oggi pomeriggio nella sua casa di Milano, dopo una breve malattia, Giorgio Bocca. Lo rende noto la casa editrice Feltrinelli. Tra i grandi protagonisti del giornalismo italiano, Giorgio Bocca, scomparso oggi all'eta' di 91 anni, ha raccontato nei suoi articoli e nei suoi libri l'ultimo mezzo secolo di vita italiana con rigore analitico e passione civile, improntando sempre il suo stile alla sintesi e alla chiarezza. Nato a Cuneo il 28 agosto del 1920, Bocca inizio' a scrivere gia' a meta' degli anni '30, su periodici locali e poi sul settimanale cuneese La Provincia Grande. Durante la guerra si arruolo' come allievo ufficiale alpino e dopo l'armistizio fu tra i fondatori delle formazioni partigiane di Giustizia e Liberta'. Riprese allora l'attivita' giornalistica, scrivendo per il giornale di GL, poi lavorando per la Gazzetta del Popolo, per l'Europeo e per Il Giorno e segnalandosi per le grandi inchieste. Nel 1976 fu tra i fondatori del quotidiano la Repubblica, con cui ha sempre continuato a collaborare. Al suo attivo, in una carriera cinquantennale, anche numerosi libri, che spaziano dall'attualita' politica e dall'analisi socioeconomica all'approfondimento storico e storiografico, senza mai dimenticare la sua esperienza partigiana. Tra le sue opere: Storia dell'Italia partigiana (1966); Storia dell'Italia nella guerra fascista (1969); Palmiro Togliatti (1973); La Repubblica di Mussolini (1977); Il terrorismo italiano 1970-78 (1978); Storia della Repubblica italiana - Dalla caduta del fascismo a oggi (1982); Il provinciale. Settant'anni di vita italiana (1992); L'inferno. Profondo sud, male oscuro (1993); Metropolis (1994); Piccolo Cesare (2002, dedicato al fenomeno Berlusconi, libro che segno' il passaggio di Bocca da Mondadori, suo editore da oltre dieci anni, a Feltrinelli); Le mie montagne (2006); E' la stampa, bellezza (2008). Annus Horribilis, Milano, Feltrinelli (2010). Fratelli Coltelli (1948-2010 L'Italia che ho Conosciuto), Milano, Feltrinelli (20

domenica 18 dicembre 2011

Natale

Bene, manca poco al Natale, auguro a tutti un Natale felice, sereno, pieno di belle sorprese e un 2012 pieno di ...soldi!

mercoledì 23 novembre 2011

Caregiver 2

Caregiver, è un termine inglese che indica coloro che si occupano di offrire cure ed assistenza ad un'altra persona. I caregiver possono essere familiari, amici o persone con ruoli diversi, che variano a seconda delle necessità dell'assistito.
In Italia il termine è sconosciuto alla lingua. Infatti, la responsabilità di aiutare un membro della famiglia con cancro o altre malattie è insito nel proprio ruolo familiare. Se l'assenza di un vocabolo per indicare una persona che offre assistenza a un'altra può risultare significativo, alcuni potrebbero obiettare che il non dare un nome a un ruolo così importante potrebbe isolare e far passare sotto silenzio molti caregiver che si prendono cura di malati oncologici privi di riconoscimento, assistenza e sostengo.

Nel momento in cui uno specialista ha il delicato compito di comunicare una diagnosi di cancro a una sua paziente, nella maggioranza dei casi, sentimenti di dolorosa rabbia, di soprafazione e vuoto prendono il sopravvento.
Questa complessità, data da una situazione drammatica, influisce non di rado soprattutto sui familiari, che vivono la disperazione e percepiscono, come non mai, il loro essere impotenti davanti a un destino che si presenta incerto e fuor di dubbio angosciante.
La figura del caregiver non va in alcun modo sottovalutata, perché se investita da sentimenti eccessivi di inadeguatezza, invece di risultare una risorsa per la donna malata, può finire col rappresentare un ulteriore aggravante in un contesto di per sé già difficile. Le persone colpite da una forma tumorale sono, infatti, costrette a confrontarsi con un tipo di patologia il cui andamento è fra i più difficili da sostenere, sia a livello fisico che psichico, ed è per questo, che l’apporto di uno o più familiari, può rivelarsi fondamentale per affrontare e rendere più sopportabili quei momenti in cui, sul malato, lo sconforto prenderà per forza di cose il sopravvento.
Comune denominatore tra le pazienti oncologiche, è proprio l’estremo bisogno di una vicinanza emotiva, che nella gran parte delle situazioni viene reclamata attraverso una costante richiesta di presenza, che solo in casi isolati, viene paradossalmente mascherata con quello che risulta essere un apparente ed inspiegabile isolamento. In realtà, per il malato poter continuare a sentirsi parte integrante del nucleo familiare, mantenere una comunicazione sincera, che non sfoci mai nel pietismo, rappresenta il punto di partenza per opporsi con forza ad un destino che appare crudele, ma che non è da escludere, non possa essere cambiato.
I familiari devono aver ben chiaro il concetto che la malattia non si combatte per mezzo della compassione, “utile” solo a creare un senso di amarezza ed inidoneità a chi invece ha bisogno, più di ogni altra cosa, di continuare a credere e sperare di poter vincere su tutto e soprattutto, su ciò che al momento pare essere invincibile.
L’intervento psico-sociale quindi, deve vertere anche sulla valutazione delle risorse e dei limiti del nucleo familiare, che va aiutato al fine di riconoscere e gestire al meglio le problematiche correlate alla malattia. L’obiettivo principale è quello di prendersi cura dell a paziente senza farle perdere la considerazione che ha di sé stessa e in particolare, mantenendo intatta la sua dignità di individuo, perché solo così facendo, si potrà migliorare la qualità della sua vita pesantemente minata dalla malattia stessa.
Da sottolineare, che il gruppo familiare e il caregiver possono avere un ruolo decisivo oltre che per favorire l’elaborazione delle sue preoccupazioni, anche per facilitare la sua capacità di sostenere il traumatico percorso terapeutico che lo attende.
Si tratta spesso di un carico oneroso che può avere conseguenze importanti da un punto di vista fisico e psicologico. In alcune situazioni i compiti di assistenza possono essere tanto impegnativi o totalizzanti da far sì che il ruolo di caregiver diventi il modo principale con il quale relazionarsi con la persona malata e questo può avere conseguenze negative sulle persone coinvolte. 
Per esempio se a svolgere il ruolo di caregiver è un figlio in giovane età, si corre il rischio che i ruoli si invertano se è il figlio a prendersi cura del genitore. Per questo il carico di assistenza deve essere proporzionato all'età del figlio/a cercando di preservare gli spazi naturali utili per la sua crescita e la socializzazione.
Se il caregiver è il partner, il rischio può essere quello di sacrificare il ruolo di compagno/a con quello di assistente. Nel caso in cui le mansioni di assistenza siano molto impegnative è necessario adoperarsi per mantenere spazi distinti in cui si vive la dimensione di coppia rispetto a quelli in cui si presta assistenza.

In generale è importante non dimenticare che il benessere del caregiver è fondamentale anche per il benessere della persona malata e lo si può garantire a partire da semplici accorgimenti. Al caregiver deve essere data la possibilità di ritagliarsi del tempo da dedicare a se stesso, mantenere delle relazioni sociali e a chiedere aiuto a sua volta.

 

Caregiver, è un termine inglese che indica coloro che si occupano di offrire cure ed assistenza ad un'altra persona. I caregiver possono essere familiari, amici o persone con ruoli diversi, che variano a seconda delle necessità dell'assistito. In Italia il termine è sconosciuto alla lingua. Infatti, la responsabilità di aiutare un membro della famiglia con cancro o altre malattie è insito nel proprio ruolo familiare. Se l'assenza di un vocabolo per indicare una persona che offre assistenza a un'altra può risultare significativo, alcuni potrebbero obiettare che il non dare un nome a un ruolo così importante potrebbe isolare e far passare sotto silenzio molti caregiver che si prendono cura di malati oncologici privi di riconoscimento, assistenza e sostengo.
 Nel momento in cui uno specialista ha il delicato compito di comunicare una diagnosi di cancro a una sua paziente, nella maggioranza dei casi, sentimenti di dolorosa rabbia, di soprafazione e vuoto prendono il sopravvento. Questa complessità, data da una situazione drammatica, influisce non di rado soprattutto sui familiari, che vivono la disperazione e percepiscono, come non mai, il loro essere impotenti davanti a un destino che si presenta incerto e fuor di dubbio angosciante. La figura del caregiver non va in alcun modo sottovalutata, perché se investita da sentimenti eccessivi di inadeguatezza, invece di risultare una risorsa per la donna malata, può finire col rappresentare un ulteriore aggravante in un contesto di per sé già difficile. Le persone colpite da una forma tumorale sono, infatti, costrette a confrontarsi con un tipo di patologia il cui andamento è fra i più difficili da sostenere, sia a livello fisico che psichico, ed è per questo, che l’apporto di uno o più familiari, può rivelarsi fondamentale per affrontare e rendere più sopportabili quei momenti in cui, sul malato, lo sconforto prenderà per forza di cose il sopravvento. Comune denominatore tra le pazienti oncologiche, è proprio l’estremo bisogno di una vicinanza emotiva, che nella gran parte delle situazioni viene reclamata attraverso una costante richiesta di presenza, che solo in casi isolati, viene paradossalmente mascherata con quello che risulta essere un apparente ed inspiegabile isolamento. In realtà, per il malato poter continuare a sentirsi parte integrante del nucleo familiare, mantenere una comunicazione sincera, che non sfoci mai nel pietismo, rappresenta il punto di partenza per opporsi con forza ad un destino che appare crudele, ma che non è da escludere, non possa essere cambiato. I familiari devono aver ben chiaro il concetto che la malattia non si combatte per mezzo della compassione, “utile” solo a creare un senso di amarezza ed inidoneità a chi invece ha bisogno, più di ogni altra cosa, di continuare a credere e sperare di poter vincere su tutto e soprattutto, su ciò che al momento pare essere invincibile. L’intervento psico-sociale quindi, deve vertere anche sulla valutazione delle risorse e dei limiti del nucleo familiare, che va aiutato al fine di riconoscere e gestire al meglio le problematiche correlate alla malattia. L’obiettivo principale è quello di prendersi cura dell a paziente senza farle perdere la considerazione che ha di sé stessa e in particolare, mantenendo intatta la sua dignità di individuo, perché solo così facendo, si potrà migliorare la qualità della sua vita pesantemente minata dalla malattia stessa. Da sottolineare, che il gruppo familiare e il caregiver possono avere un ruolo decisivo oltre che per favorire l’elaborazione delle sue preoccupazioni, anche per facilitare la sua capacità di sostenere il traumatico percorso terapeutico che lo attende. Si tratta spesso di un carico oneroso che può avere conseguenze importanti da un punto di vista fisico e psicologico. In alcune situazioni i compiti di assistenza possono essere tanto impegnativi o totalizzanti da far sì che il ruolo di caregiver diventi il modo principale con il quale relazionarsi con la persona malata e questo può avere conseguenze negative sulle persone coinvolte. Per esempio se a svolgere il ruolo di caregiver è un figlio in giovane età, si corre il rischio che i ruoli si invertano se è il figlio a prendersi cura del genitore. Per questo il carico di assistenza deve essere proporzionato all'età del figlio/a cercando di preservare gli spazi naturali utili per la sua crescita e la socializzazione. Se il caregiver è il partner, il rischio può essere quello di sacrificare il ruolo di compagno/a con quello di assistente. Nel caso in cui le mansioni di assistenza siano molto impegnative è necessario adoperarsi per mantenere spazi distinti in cui si vive la dimensione di coppia rispetto a quelli in cui si presta assistenza.
 In generale è importante non dimenticare che il benessere del caregiver è fondamentale anche per il benessere della persona malata e lo si può garantire a partire da semplici accorgimenti. Al caregiver deve essere data la possibilità di ritagliarsi del tempo da dedicare a se stesso, mantenere delle relazioni sociali e a chiedere aiuto a sua volta.

caregiver


Eventi stressanti ci colpiscono almeno una volta nella vita. Non sono solitamente dannosi in quanto l’organismo reagisce positivamente a condizioni temporanee di stress. La situazione peggiora quando lo stress diventa cronico, a causa di una routine lavorativa che spezza l’equilibrio dei tempi pausa-lavoro. Se a questo si aggiunge che l’individuo in questione deve quotidianamente bilanciare l’impegno lavorativo col ménage familiare, la situazione si complica ulteriormente.
Ipotizziamo adesso che la donna in questione, perché’ di donna si tratta in un contesto sociale che, pur emancipandola a livello lavorativo, le attribuisce ancora l’incombenza dell’organizzazione familiare, abbia la necessità di prendersi cura di un soggetto fragile, quale un portatore di handicap gravissimo.
-(NOTA: I telomeri sono porzioni di DNA situate al termine di ogni cromosoma e hanno il compito di proteggere i cromosomi durante la divisione cellulare. Dopo ogni divisione, il telomero si accorcia fino al punto in cui non è più in grado di svolgere efficacemente il suo compito; in questo caso le cellule si riproducono in modo non ottimale, generando l’invecchiamento. E.S. Epel (università di California, San Francisco) e il suo gruppo di ricerca hanno studiato gli effetti dello stress psicologico sulle modalità dell’accorciamento dei telomeri e sull’invecchiamento dell’organismo.
Lo studio ha preso in esame trentanove donne in premenopausa con figli malati di patologie croniche e diciannove donne dello stesso range di età con figli sani, come gruppo di controllo. I livelli di stress sono stati misurati con questionari standard, mentre la lunghezza dei telomeri è stata rilevata prelevando campioni di sangue.
Nelle quattordici donne con il maggior livello di stress, la lunghezza media dei telomeri è stata pari a 3110 unità, contro 3660 delle quattordici donne con i livelli più bassi di stress. Dal momento che negli adulti l’accorciamento medio è pari a 31-63 unità l’anno, una diminuzione di 550 unità equivale, secondo i ricercatori, a un invecchiamento di 9-17 anni. Secondo E.H. Blackburn, che ha partecipato alla ricerca, questi risultati possono avere implicazioni importanti per la cura della salute, dal momento che l’accorciamento dei telomeri è connesso alla morte prematura da patologie cardiovascolari e infezioni.)-
Dunque lo stress è in grado di influenzare pesantemente la salute e la malattia- Il problema dello stress, in tutti i Paesi dell'Unione Europea, colpisce il 10% della popolazione, per un totale di circa 40 milioni di persone (ma il dato è sottostimato) e che rappresenta la prima causa di malattia riferita dai lavoratori. Insegnanti, medici, infermieri, poliziotti sono quelli più vulnerabili. "Il fenomeno è in crescita - spiega Sergio Iavicoli, direttore del Dipartimento di Medicina del lavoro dell'Ispesl - soprattutto tra le persone che si prendono cura degli altri e che non sono supportate da un'organizzazione del lavoro sufficientemente strutturata per aiutarli. In Italia si registrano, ad esempio, forti disagi fra gli infermieri di cui nel nostro Paese c'è una forte carenza e che spesso sono sottoposti a turni massacranti e a organizzazioni non sempre adeguate".
Ma in generale è sotto pressione, spiegano gli esperti, tutto il personale della sanità, medici compresi, così come quello della scuola. Non è un caso che alcuni tra i più gravi incidenti nel nostro Paese siano avvenuti il venerdì, giorno della settimana in cui il fattore stress è particolarmente evidente". Se lo stress colpisce donne che si dedicano alla assistenza continua di figli gravemente ammalati ma anche lavoratrici , prevalentemente insegnanti e medici, viene da chiedersi come mai la proposta legislativa sul pensionamento anticipato, bloccata dal Senato perché incostituzionale, abbia escluso dai benefici proprio questi comparti. Un nonsense inspiegabile logicamente.
La Dott.ssa Paola Vinciguerra, Presidente di EURODAP Associazione Europea Attacchi di Panico afferma che le situazioni di rischio stress per le donne sono tre volte maggiori rispetto a quelle di un uomo. Un affermazione quasi scontata che però assume una certa rilevanza in questo periodo in cui si ricordano i diritti faticosamente conquistati dalle donne, il diritto al lavoro che ha portato alla donna che oggi conosciamo, spesso divisa tra carriera e famiglia. In un’intervista rilasciata dalla Dott.ssa Vinciguerra si mette in primo piano la figura di una donna lavoratrice e madre di famiglia che si ritrova ad affrontare situazioni di forte stress e di conseguenza è più soggetta alle conseguenze negative ,tra cui attacchi di panico.
Un figlio disabile richiede costantemente l’appagamento dei bisogni primari, essendo incapace di assolverli in modo autonomo a causa di funzioni motorie o abilità’ cognitive gravemente compromesse. In una situazione come questa, diventa estremamente difficile conciliare i ritmi lavoro–famiglia e il costante controllo di un equilibrio precario determina una condizione cronica di stress. Se alla questione si proponesse una soluzione convenzionale, seppur non etica, si potrebbe indegnamente proporre i servizi d’istituzionalizzazione sul territorio, che potrebbero supplire a bisogni specifici pur richiedendo allo stato il pagamento di ingenti somme.
La Convenzione dei diritti della Disabilità recita che la famiglia è il naturale, fondamentale nucleo della società e merita protezione da parte della società e dello stato, e che la persona con disabilità e i membri della loro famiglia dovrebbero ricevere la massima protezione e assistenza per permettere di contribuire al pieno e uguale godimento dei diritti della persona con disabilità. Il testo affronta tra l’altro anche il diritto a vivere nel proprio ambiente che si traduce con un no a strutture di ricovero e istituti speciali, i cosiddetti “ghetti” denunciati da molte associazioni. Conciliare il diritto del disabile grave a vivere nel proprio nucleo familiare e il diritto-dovere della famiglia, non solo ad accoglierlo e a sostenerlo, ma anche a essere supportata da uno Stato presente, è un atto di civiltà’ dovuta, così come auspicato dalla Convenzione dei diritti della Disabilità, cui l’Italia ha aderito.

domenica 13 novembre 2011

alleluja!!

Grazie a Dio non morirò con Berlusconi al governo!! alleluja!  Adesso bisogna lavorare sodo per cambiare la mentalità berlusconiana, lavorare per ridare fiducia alle persone,  eliminare il riflusso, lottare e far capire l'importanza della solidarietà, perchè si riprovi a volersi bene e non ci siano più egoismi, sopraffazioni e ingiustizie.

e diciamo poco....

lunedì 7 novembre 2011

non parlo più

aspetto, aspetto che finisca l'agonia di questo governicchio che ci rende ludibrio del mondo, aspetto che il tempo scorra e ci dia qualche certezza positiva.
No, non me la sento di dire nulla in queste giornate frastornate, piene di disgrazie provocate dall'incuria dell'uomo e dalla superficialità.
Sono solo disgustata

martedì 11 ottobre 2011

La Corte dei conti stronca la riforma assistenziale 11 ottobre 2011

La Commissione Finanze della Camera ha richiesto un parere alla Corte dei conti sul disegno di legge delega di riforma fiscale e assistenziale, al vaglio in questi giorni.
La Corte ha formalizzato oggi il suo parere in una articolata delibera. Sorvolando sulla parte fiscale, sulla quale comunque vengono espresse pesanti critiche, ci soffermiamo sulla parte che riguarda la delega assistenziale su cui la Corte sentenzia una sonora stroncatura.
La Corte annota come l’intervento di “riordino della spesa sociale” rappresenti un obiettivo di risparmio, e non di riforma vera e propria, i cui effetti sono difficili da prevedere.
Nella spesa sociale ci sarebbe ben poco da risparmiare, secondo la Corte: “i risparmi effettivamente conseguibili su una spesa che nel complesso ammonta a poco meno di 30 miliardi di euro, se limitata al comparto dell’assistenza (pensioni e indennità di accompagno per gli invalidi civili, pensioni di guerra, pensioni sociali, integrazioni al minimo, prestazioni di maternità, assegni familiari,…), e che comunque non dovrebbe superare i 40 miliardi, se estesa ad alcune aree al confine con la previdenza (pensioni di reversibilità, in particolare), dovrebbero risultare relativamente limitati”.
Poco praticabile sarebbe l’applicazione di limiti reddituali e patrimoniali per la concessione dell’indennità di accompagnamento e per le pensioni di invalidità.
D’altra parte, – annota la Corte – non si può ignorare che in molti casi si è in presenza di erogazioni monetarie che fanno parte di una politica ‘nascosta’ di contrasto alla povertà, compensativa di un’offerta di servizi non sempre adeguata e uniformemente distribuita sul territorio. E, conseguentemente, non appare irragionevole attendersi che i risparmi di un riordino possano risultare in larga parte controbilanciati dalle risorse che sarà necessario mettere in campo per assicurare servizi adeguati ad una prevedibile impennata del fenomeno della non-autosufficienza”.
Nella sostanza la Corte fa capire: attenzione! Quello che si risparmia da una parte, riemerge come istanza legata alla non autosufficienza.
Osservazioni molto critiche anche sul “fondo per l’indennità sussidiaria” che, come prevede il disegno di legge, dovrebbe essere ripartito fra le regioni con “standard definiti in base alla popolazione residente e al tasso d’invecchiamento della stessa nonché a fattori ambientali specifici”.
Secondo la Corte ciò “lascia prefigurare una sorta di contingentamento della spesa impegnata dall’indennità di accompagnamento (…), con il ribaltamento sulle regioni dell’onere di contenerne la futura dinamica”.
In un crescendo di critiche la Corte giunge alla questione dei livelli essenziali di assistenza: “Non può essere sottovalutato il rischio che nella sua versione attuale, in mancanza di una chiara definizione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali, la riforma possa portare, non tanto ad un auspicabile concentrazione delle risorse sulle condizioni effettivamente meritevoli, ma ad una ulteriore compressione delle politiche a sostegno dei non autosufficienti”.
E ancora: “il solo riferimento alla ripartizione delle risorse fra regioni secondo criteri di numerosità e di invecchiamento della popolazione nonché in base a fattori ambientali non specificati, sembra mirare più a contenere le realtà territoriali in cui la richiesta è superiore alla media, che a rispondere ad effettivi obiettivi di identificazione dei fabbisogni”.
Ne segue una lucida analisi storica: “Non si può ignorare, infatti, che negli ultimi anni le somme trasferite dallo Stato alle realtà territoriali a copertura degli interventi per l’assistenza hanno subito rilevanti tagli: il mancato rifinanziamento del fondo per le autosufficienze, la riduzione degli stanziamenti per il fondo politiche sociali e per la politica abitativa hanno già sensibilmente inciso sul quadro degli interventi in ambito locale”.
Ma ce n’è anche per il previsto affidamento della futura gestione della carta acquisti alle organizzazioni non profit. Secondo la Corte: “le organizzazioni non profit possono essere coinvolte dai Comuni nell’azione di impianto dei programmi, ma non possono rappresentare un limite alla discrezionalità nell’indirizzo delle risorse pubbliche”.
Per una volta la FISH non ha nulla da aggiungere! – commenta con soddisfazione Pietro Barbieri, presidente della Federazione – salvo esprimere la soddisfazione di leggere motivazioni che da anni sosteniamo espresse dal massimo organo di giurisdizione contabile”.
Scarica il testo della delibera della Corte dei conti

domenica 25 settembre 2011

clima tropicale

Eh cavoli, domenica scorsa diluvio e ondata di freddo, poi piano piano è ritornato il caldo e se non si schiatta è solo perchè il sole ha meno ore per lavorare.
Mi auguro di riuscire a scappare da Milano in settimana, abbiamo qualche visita medica, poi nelle prossime settimane aumentano gli impegni e non si può più.

sabato 17 settembre 2011

a Milano

Tornati martedì: caldo tropicale, confusione di posti e un lavoraccio. Stanchezza. La notte mi sbaglio e invece di andare in bagno vado in ripostiglio!
Speriamo che abbiano finito i lavori in Valbondione, non vedo l'ora di tornare su!

martedì 6 settembre 2011

comincio a essere stufa

Sinceramente queste non sono state ferie, ma soggiorno in montagna! Soggiorno lavorativo alla grande! Mese di luglio grandi lavori e tante forbicine. Mese di agosto caldo ! Settembre meno insetti, qualche ragno e qualche vespa, ma lavori in corso sempre per preparare all'inverno la casa e il giardino.

Pochissime passeggiate: o pioggia o caldo siamo riusciti a passeggiare solo nei dintorni.

Insomma non vedo l'ora di tornare a Milano, e riposarmi finalmente! sicuro l'aria a Milano è pessima ma ho voglia di tornare.....

riposarmi poi, beh!! voglio riprendere i contatti con la gente normale

venerdì 29 luglio 2011

un pò di promozione per Valbondione!

http://www.youtube.com/watch?v=lZtLksMpjJk&feature=digest

cervi capre selvatiche e ... spari

Ieri sera uno sparo, vedo il fumo il lontananza e vado a prendere il binocolo: lassù si distingueva poco, salvo una camicia a quadri negli arbusti, ma ho visto almeno 40 tra cervi caprioli e capre selvatiche sul costone.

Uno spettacolo da togliere il fiato!

Ma chi ha sparato? e perchè? la caccia non è ancora aperta e perchè uccidere quelle meravigliose bestie? sono 6 anni che è in corso il ripopolamento della montagna! Assurdo.

mercoledì 27 luglio 2011

Fine luglio o ottobre?

Penso sia la domanda che si fanno in parecchi. Siamo in montagna, a parte che stare nella casa nuova è un bel trauma, nel senso che non mi sembra ancora del tutto mia, che ci sono un sacco di cose da fare, dall'inizio di luglio c'è un tempo schifosissimo: umido freddo e piovoso.

Oggi è iniziato a piovere solo dopo del 14 e menomale, almeno una passeggiata io e Gigi l'abbiamo fatta.

Ma essere in montagna e non riuscire a fare una passeggiata decente... accidenti!!

sabato 25 giugno 2011

vento e domani...

e domani è il mio compleanno, cominciamo col vento, speriamo di non finire  in tempesta.

martedì 21 giugno 2011

A Fano

Siamo a Fano da domenica sera, qui il wi-fi funziona per modo di dire, nel senso che a sera sì ma se si collega qualcuno è un disastro.
Peggio del 56 kb per intenderci. Daltra parte non siamo riusciti a recuperare la sim dalla montagna, troppi casini.

Speriamo in bene, oggi  è S. Luigi, l'onomastico di Gigi

giovedì 16 giugno 2011

FESTA CDD




Bellissima festa di chiusura delle attività dei Centri Socioeducativi con danze Africane. Giornata pesante, discussione con monsignore, pranzo a dir poco disgustoso in compagnia di tutti i genitori.
Siamo alla fine di un anno pesante dal punto di vista fisico, emozionale, politico. Quando si arriva al termine di un ciclo, ci si sente svuotati e inutili. Mi auguro di riprendere a Settembre con più grinta e determinazione. Mi auguro che le lotte delle associazioni sfocino in un positivo riscontro, che noi genitori non siamo più abbandonati e ghettizzati. Mi auguro... già come quelli che augurano "cento di questi giorni" al compleanno, non si avvererà mai, specie se il festeggiato supera la quarantina :)
Però uno ci spera, no?

giovedì 9 giugno 2011

non è vero

Non è vero che non andare a lavorare ti faccia sentire più libero, per lo meno non  a me. Le scadenze e gli impegni familiari si devono rispettare, l'unica variazione è che invece di perdere 1 ora sui mezzi nel traffico e 8 ore a fare un lavoro che alla fine non ti interessa più, mi alzo 15 minuti dopo e lavoro e mi impegno più di prima. E mi stanco pure, perchè  prima stavo seduta 8 ore, adesso no.

Non riesco neppure ad andare in bicicletta, continua a piovere da 10 giorni, c'è una umidità bestiale, non fa freddo ma sembra di essere nella giungla. Di questo passo ti assale la depressione.
Ok fra 10 giorni andiamo al mare, ma non si parte molto sereni.
Confidiamo nel Signore e speriamo in tempi migliori.

domenica 5 giugno 2011

Diluvia

Siamo tornati ieri pomeriggio, eravamo partiti perchè avevamo delle commissioni da fare, ma non siamo riusciti a fare due passi fuori casa a piedi. Siamo solo riusciti a tagliare l'erba e potare la siepe. Oggi diluvia, mi uguri di riuscire ad uscire per andare alla messa. Non so cosa riusciremo a combinare le pomeriggio.
Si sono rovesciate le stagioni! Primavera calda all'inizio, fin troppo, e ora freddo e pioggia.

lunedì 30 maggio 2011

Abbiamo vinto!!




IL GRIDO DI VECCHIONI: SIAMO LIBERI
 
«Siamo liberi, con gente onesta, che si può finalmente guardarsi allo specchio. È la nostra città teniamocela». Questo è il messaggio lanciato da piazza Duomo a Milano dal cantante Roberto Vecchioni, per la festa di Giuliano Pisapia sindaco. «Oggi mi è venuto in mente - ha aggiunto il cantante - da subito a fianco della candidatura dell'avvocato - la Milano di tanti anni fa, quando tutto era aperto, dove chi arrivava amore, affetto. Questa è la Milano che sarà da domani».




adesso viene il difficile.... 


ma la svolta ci voleva!

domenica 29 maggio 2011

Gigi ha votato!

E vai!! finalmente si è deciso a votare dopo 10 anni di astensionismo! Sarà buon segno? speriamo ;)

venerdì 27 maggio 2011

mese del vetro rotto

Maggio è stato il mese dei vetri rotti: il 4 maggio, anniversario di matrimonio, ci casca una bottiglia di vino da 2 litri e và in mille pezzi. La settimana successiva un quadro: altrettanti. La scorsa settimana va in un milione di pezzi la vetrina delle bambole, nel frattempo altri oggetti di vetro si sono frantumati, ultimo? (ma forse non ultimo?) un bicchiere in cucina.
Abituarsi a raccogliere i vetri? Boh!

 Oggi finalmente un temporale serio. Ma che caldo e che umidità!

Non vediamo l'ora di andare in ferie.

giovedì 19 maggio 2011

manifestazione del 19 maggio

"NO AI TAGLI AI SERVIZI SOCIALI" Grande successo per il Presidio indetto oggi da LEDHA

19 maggio 2011 - Grande successo per la manifestazione indetta da LEDHA questa mattina a Milano in Piazza Duca D'Aosta davanti al Pirellone per dire "NO AI TAGLI AI SERVIZI SOCIALI".
Presenti oltre 1000 persone: Associazioni, Enti erogatori dei servizi, Organizzazioni del Terzo Settore, Sindacati e rappresentanti dei Comuni, ma soprattutto tantissime persone con disabilità e i loro famigliari venuti per rivendicare il loro diritto ad una vita dignitosa.
Il presidio, lo ricordiamo, è stato indetto da LEDHA per dire che i tagli del Governo ai Fondi sociali mettono oggi a rischio servizi essenziali per la vita delle persone con disabilità quali l'assistenza domiciliare, i progetti di vita indipendente, i servizi di formazione all 'autonomia , i centri socio-educativi e le comunità alloggio.
A livello nazionale i finanziamenti per i servizi sociali sono passati da 2 miliardi e 527 milioni di euro del 2008 ai 545 milioni di euro previsti per il 2011, pari ad un taglio di oltre l'87%.
In Lombardia nel 2011 i Comuni devono fare i conti con una riduzione complessiva di 35 milioni di euro di trasferimenti per il settore sociale.
Nel 2012 il taglio delle risorse diventerà ancor più drammatico con una ulteriore riduzione di non meno di110 milioni di euro.
Alle domande incalzanti di LEDHA e delle associazioni rappresentate hanno risposto direttamente Roberto Formigoni, Presidente della Regione Lombardia, e Giulio Boscagli, Assessore all'Integrazione e alla Solidarietà Sociale della Regione Lombardia, che hanno pubblicamente preso l'impegno di intervenire nei confronti del Governo per chiedere che questi tagli siano cancellati e per garantire i servizi essenziali.
Un confro nto significativo si è verificato grazie agli interventi dell'attuale Sindaco di Milano, Letizia Moratti e dell'aspirante sindaco Giuliano Pisapia.

lunedì 16 maggio 2011

martedì 3 maggio 2011

37 anni

Mamma miaaaaaaa 37 anni di matrimonio sono una vita e anche di più.
Cercare di essere tranquilli e non polemici, ah ma non è facile davvero, specie con Giovanni, cmq sono già 37 anni che siamo insieme

mercoledì 27 aprile 2011

domenica 17 aprile 2011

la squadra

Riflettevo oggi su come mi sento: come un calciatore che è impegnato in una partita importante e tutta la squadra svicola. Allora lui (io) continuo a palleggiare, a portare avanti la palla, ma non puoi palleggiare da solo, alla fine la palla la devi passare a qualcuno, se non c'è nessuno che la prenda e magari te la ributta, ma cavoli che te la prenda... insomma alla fine la butti fuori.


E per altre cose mi sento con una voglia tremenda di mandare tutti e tutto a quel paese e andare a vivere in montagna!

Non esiste che dopo 40 anni di lavoro siamo ancora prigionieri del cartellino di Gigi, a quelle condizioni poi!

giovedì 14 aprile 2011

una bella festa

Per la prima volta siamo andati alla festa delle ex telefoniste. Bel pranzo, ma bello rivedere tanti colleghi e colleghe, veramente una bella esperienza, un revival dopo tanti anni di lavoro insieme.

sabato 9 aprile 2011

Un articolo su Padre Scanavino, da leggere

 
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Il caso

'Così il Vaticano mi ha cacciato'

colloquio con Giovanni Scanavino di Stefania Rossini
Dialogava con tutti, spesso controcorrente. Voleva che la Chiesa cambiasse, andando oltre il Concilio Vaticano II. E parlava anche di sacerdozio femminile. L'ex vescovo di Orvieto racconta come è stato mandato via e ridotto a semplice monaco


http://espresso.repubblica.it/dettaglio/cacciato-dai-baciapile/2148100/0

venerdì 8 aprile 2011

caldo

Non è per essere banali, ma qui si muore di caldo, per essere al 8 di aprile veramente esagerato. Da paranoia poi che il riscaldamento qui va ancora!! Dato che normalmente fino al 15 aprile fa freddo, si tiene accesa la caldaia anche se ci sono 30°. Ogni commento è superfluo.

Domani andiamo in montagna, abbiamo trovato la rete a doghe e la portiamo su, sarà un casino ma noi ci proviamo, poi ho prenotato al Baci e ci troviamo con mamma e Cesare.
Non so a che ora arriviamo, probabile che torniamo dopo cena.

Se non fosse che la prossima settimana abbiamo tutti quegli impegni, me ne starei su.
alla faccia che uno si dovrebbe sentire libero se non va più in ufficio!!

lunedì 4 aprile 2011

tornati purtroppo

Si stava proprio bene su, a parte che abbiamo lavorato a cottimo, e senza salario ;).

Cmq giornate bellissime sole e ARIA PURA!! e la montagne spettacolari!


e ora ci dobbiamo sorbire Milano per parecchi giorni!

domenica 3 aprile 2011

siamo su e fa caldo

Siamo riusciti a finire il trasloco al 90% oggi però ci siamo riposati nel pomeriggio e siamo andati a legna. Recuperato anche un formicaio : D.

Fa caldo, troppo per essere ai primi di aprile!

lunedì 28 marzo 2011

domani compleanno di Gigi

Oggi è venuta la mamma, si ferma qualche giorno, domani si festeggia il compleanno di Gigi.

Io sono sempre stanca, sempre stressata, sempre poco rilassata, sempre con meno tempo per me...

Tanti auguri Gigi!!

mercoledì 16 marzo 2011

siamo su

si siamo su, mi devo abituare agli spazi diversi, da una parte sono soddisfatta, dall'altra non so.
Piove, domani speriamo di poter uscire con Gigi, lui ha detto che preferiva via Mes, era divertente stare tutti vicini vicini ;) ... io intanto sono ancora raffreddata


 notte

venerdì 11 marzo 2011

frenesia della primavera

Sento che arriva, ho voglia di vedere tutto più pulito, di avere più luce, di non vedere la polvere dell'inverno, di vedere i colori dei fiori e la resurrezione della natura, già qualcosa spunta in giardino, un pò di speranza anche?

mercoledì 9 marzo 2011

meteo

Controllo il meteo per vedere come sarà la prossima settimana: pessima. Accidenti ci toccherà salire con la pioggia ... amen, siamo saliti con la neve!

martedì 8 marzo 2011

8 marzo

In Italia la Giornata internazionale della donna fu tenuta per la prima volta soltanto nel 1922, per iniziativa del Partito comunista d'Italia, che volle celebrarla il 12 marzo, in quanto prima domenica successiva all'ormai fatidico 8 marzo. In quei giorni fu fondato il periodico quindicinale Compagna, che il 1º marzo 1925 riportò un articolo di Lenin, scomparso l'anno precedente, che ricordava l'8 marzo come Giornata internazionale della donna, la quale aveva avuto una parte attiva nelle lotte sociali e nel rovesciamento dello zarismo.

La connotazione fortemente politica della Giornata della donna, l’isolamento politico della Russia e del movimento comunista e, infine, le vicende della Seconda guerra mondiale, contribuirono alla perdita della memoria storica delle reali origini della manifestazione. Così, nel dopoguerra, cominciarono a circolare altre versioni, secondo le quali l’8 marzo avrebbe ricordato la morte di centinaia di operaie nel rogo di una fabbrica di camicie a New York, facendo probabilmente confusione con una tragedia realmente verificatasi in quella città il 25 marzo 1911, l’incendio della fabbrica Triangle, nella quale morirono 146 lavoratori, in gran parte giovani donne immigrate dall'Europa. Altre versioni citavano la violenta repressione poliziesca di una manifestazione sindacale di operaie tessili tenutasi a New York nel 1857, mentre altre ancora riferivano di scioperi o incidenti verificatesi a Chicago, a Boston o a New York.
Nel settembre del 1944 si creò a Roma l’UDI, Unione Donne in Italia, per iniziativa di donne appartenenti al PCI, al PSI, al Partito d'Azione, alla Sinistra Cristiana e alla Democrazia del Lavoro e fu l’UDI a prendere l’iniziativa di celebrare, l’8 marzo 1945, le prime giornate della donna nelle zone dell’Italia libera, mentre a Londra veniva approvata e inviata all'ONU una Carta della donna contenente richieste di parità di diritti e di lavoro. Con la fine della guerra, l'8 marzo 1946 fu celebrato in tutta l'Italia e vide la prima comparsa del suo simbolo, la mimosa, che fiorisce proprio nei primi giorni di marzo, secondo un'idea di Teresa Noce [8], Rita Montagnana e di Teresa Mattei.

Negli anni del 1950, anni di guerra fredda e del ministero Scelba, distribuire in quel giorno la mimosa o diffondere Noi donne, il mensile dell'Unione Donne Italiane (UDI), divenne un gesto «atto a turbare l’ordine pubblico», mentre tenere un banchetto per strada diveniva «occupazione abusiva di suolo pubblico».[10] Nel 1959 le parlamentari Pina Palumbo, Luisa Balboni e Giuliana Nenni presentarono una proposta di legge per rendere la giornata della donna una festa nazionale, ma l'iniziativa cadde nel vuoto.

Il clima politico migliorò nel decennio successivo, ma la ricorrenza continuò a non ottenere udienza nell'opinione pubblica finché, con gli anni settanta, in Italia apparve un fenomeno nuovo: il movimento femminista.

lunedì 7 marzo 2011

Stanchezza

e chi dice che quelli che sono in "pensione" si riposano!! alla faccia!

Questa settimana devo trovare un "buco" per tutto, e poi? Boh, vorrei solo andarmene in montagna

sabato 5 marzo 2011

quasi ci siamo

Dopo 3 giorni semitragici, sembrava di essere in cantiere, piano piano la casa sta diventando carina, dio non mi sembra vero che sia mia!! un letto normale, la stanca per gigi, il bagno normale, beh, non mi sembra vero davvero.

Sono un pò perplessa per la lavatrice, ma prima o poi ci capirò qualcosa, spero. Intanto la casa non è più un cantiere. Giovedì nevicava, una giornata tragica. Pranzato e cenato ad orari impossibili. Oggi già una cosa normale anche se la stanchezza è tanta.
C'è ancora tantissimo da fare. Devo ancora traslocare i nani ;)

lunedì 28 febbraio 2011

festa al Dal Verme

Ma si dai, un gran casino, tantissima gente, tutti premiati, alla fine siamo andati a ritirare le targhe degli operatori e non abbiamo ritirato le nostre medaglie ;) fa niente.

Il bello di queste manifestazioni è che incontri un sacco di gente, il che non guasta mai.
Fuga generale alla spicciolata dopo le 12.

domenica 27 febbraio 2011

e che è?

Questo week end posso dire di essere stata particolarmente sfigata? boh facciamo l'elenco:

1.       Tagliata  mano sinistra con carta cesso ikea.
2.       Tagliato labbro con crosta di pane .
3.       Lavato e tinto tutto di arancione, riuscita a smacchiare federa bianca che da arancione diventata giallina.
4.       Tosse cavernosa
5.       Freddo ai piedi
6.       Mal di schiena
7.       Incazzatura gigi che voleva uscire nel pomeriggio
8.       Litigato con presidente ledha via mail
9.       Litigato con Gio (ma questo è normale)
aspetto la prossima... domani siamo al Dal Verme ad ascoltare l'assessole Landi attualmente alla Salute per il Comune di Milano. Sarà una conferenza preelettorale? BOH, vedremo.

martedì 22 febbraio 2011

dai che ce la facciamo!

Far fare dei lavori è sempre difficile! è un mese che ho dato le chiavi per una imbiancatura, una posa di 1 mq di piastrelle (1 metroquadro!! giusto per la carrozza da doccia!!!) e l'imbiancatura è di 3 localini che non ne avrebbero neanche bisogno.
 Forse dopodomani ... cmq giovedì saliamo a vedere. Settimana dopo saliamo con la mamma e inauguriamo, spero di fare qualche foto che poi posto.

Sinceramente non so se è perchè non siamo su, o perchè a quelli del posto schifa lavorare per piccole cose, cmq è sempre dura.

Sarà anche più dura fare allargare la pavimentazione esterna per far passare comodamente la carrozza.

Ehi, se non avevamo i problemi legati dalla disabilità non dovevamo far fare  i lavori, andava bene come era! se non avevamo bisogno di spazio per girare con la carrozza e la comoda non ci spostavamo di casa! Cavoli!!!
E poi non mi devo arrabbiare...

domenica 20 febbraio 2011

domenica piovosa

La domenica si preannuncia pessima, freda e piovosa, io proseguo con la mia bronchite, penso che staremo in casa a parte la messa delle 10.

Ci prepariamo psicologicamente a salire a metà settimana per un raid di controllo, verrà anche Cesare e la mamma (forse). Se riusciamo facciamo un minimo di trasloco.

Però oggi non ho proprio voglia di fare un bel niente.

Ho postato il video della Grabiasca, mi sa che ci aspettano mesi di casini su quella curva

Grabiasca si allarga la strada Antenna 2 TV 170211.mpg

venerdì 18 febbraio 2011

una giornata normale

Dopo 3 settimane di stress una giornata quasi normale, spesa, incontrato ex colleghe alla esselunga, fatto il bucato, stirato, insomma stiamo rientrando nella normalità, o quasi

martedì 15 febbraio 2011

Signore delle cime

Per il mio papà


Cara Pinuccia,

ho saputo ieri sera che Don Vittorio al termine del funerale di mia  cugina Augusta, ha avvisato del decesso del tuo caro papà  Roberto.
Ti faccio di cuore  le più fraterne e sentite condoglianze che vorrai estendere a tutti i tuoi cari e in modo particolare alla tua amata  mamma.
Ho conosciuto Roberto - per quel poco che ho potuto - come uomo tutto d’un pezzo, con convinzioni cristiane radicate, amante della contemplazione della montagna, della natura che gli parlava di Dio; uomo dedito alla sua famiglia,  alla sua casa circondata da una varietà di fiori e piante, che lui stesso amava  curare.
Rimarrà nel mio ricordo come persona mite, trasparente e sincera, come amico di famiglia  (ricordava sovente mia mamma… e mi chiedeva del fratello Pasquale). Sono certo che il Signore Risorto gli darà il premio riservato al servo buono e fedele  e lo farà entrare nel  suo Paradiso.
Con un ricordo di preghiera  tutto particolare per il tuo caro papà Roberto e per tutti voi,  ti rinnovo le mie sentite condoglianze. Un forte abbraccio.
Don Colombo.

domenica 13 febbraio 2011

Papà è morto

Questa sera, ha chiamato mio fratello, papà ha avuto una crisi cardiaca. Gio è salito a Bergamo, io non potevo, non si può lasciare Gigi a casa da solo.
Mezz'ora fa Cesare ha richiamato: papà è morto.
Stava male, era uscito ieri dal Bolognini, con la testa non ci stava più da almeno 3 anni, però aveva dei momenti di lucidità.

Sto pensando al passato, a tutto quello che ci siamo scambiati. A quando ero piccola e si andava in montagna. Alle arrabbiature, a 2 anni fa quando vennero per un mese e mezzo nell'appartamento vicino in montagna. A Natale quando venne a pranzo e già faticava a mangiare. Al primo compleanno che non abbiamo festeggiato, questo: lui compiva gli anni il 1 gennaio e sempre ci siamo trovati a festeggiare meno quest'anno.

Sto pensando alla tristezza di morire così.

Sono angosciata, ma non riesco a piangere.

mercoledì 9 febbraio 2011

file analisi eccetera

Oggi mattinata a fare analisie prenotazioni, sono un pò "basita". Passerà. Gigi non è per niente in forma e ha chiacchierato tutta notte. Domani saliamo in montagna, mi viene male al pensiero del trasloco, oh Dio, non c'è roba molto grossa da portare su, un divano e la scarpiera e poi cose piccole, ma rognose, tipo gli abiti.

Speriamo in bene, e speriamo che si sbrighino a sistemare la casa nuova.


Nel frattempo siamo sull'incasinato per il "Contratto di ingresso" che la Fondazione ci vorrebbe far firmare, Quel giorno che il Comune non contribuira' piu' ci troveremo a dover sostetenere tutto. E una volta creato il precedente poi si estenderebbe anche agli altri centri.

L'unica cosa positiva è che papà ha iniziato a mangiare e che Gigi l'hanno messo in fisioterapia da lunedì.

domenica 6 febbraio 2011

le Parole e la paura 5 febb, Concita Degregorio

Le parole e la paura
di Concita De Gregorio
Un soffio costante di vento. Un passaparola tra persone di carne, non il megafono della tv, ha convocato questa gente qui. Una manifestazione di cui nessuno, se non chi l’ha voluta e sostenuta, ha mai parlato. Nessuna televisione, i quotidiani nazionali – gli altri – da ultimo e per forza, giusto ieri una colonna. Eppure a mezzogiorno del primo giorno di sole, ieri, a Milano la metro era colma. Ragazze, moltissime. Famiglie. Coppie. Gente tranquilla, ridente, quieta. Alle due, un’ora prima della manifestazione, il Palasharp era pieno. Diecimila persone sedute. Moltissime altre, arrivate dopo, sono rimaste fuori. Non ho mai visto, in tanti anni di cronaca politica, una riunione così imponente di persone così poco rumorose. Applausi tanti, certo. Ma niente cori, nessuna canzoncina, niente insegne di nessun genere tranne qualche vessillo tricolore. Qualche cartello scritto a penna, portato da casa. Un silenzio, durante gli interventi, unanime e all’unisono. Il silenzio di chi ascolta. Era talmente avvertita, misurata, critica e attenta, la gente in sala, che questa volta l’incredibile comunicato congiunto scandito a memoria dai Cicchitto, Capezzone e varii altri valvassori che urlano sono «fascisti di sinistra, vogliono piazzale Loreto» risulta proprio fuori misura, come un vestito da sera al mare, precotto e non adatto all’occasione. Hanno preparato una risposta standard per qualcosa che immaginavano fosse come l’avrebbero fatta loro. Invece non era così. Hanno sbagliato, ancora una volta non hanno ascoltato. Se urlano così forte, del resto, vuol dire che hanno paura: questa volta hanno paura. Lo stesso capo in testa ce l’ha: non bisogna dal loro credito, ha detto. E poi ha dato disposizione al suo intermittente spin doctor di scatenare "il Foglio" contro la manifestazione del 13. Anche quella si sente crescere e lo innervosisce parecchio. Perciò hanno dato mandato ai loro scriba di far passare la cosa come un’assemblea di moraliste che ce l’hanno con le prostitute. Di nuovo: non hanno ascoltato, non hanno letto, non hanno seguito. Ma non da ieri: da anni. Potrebbero fare qualche ricerca d’archivio, o anche sfogliare gli editoriali e gli articoli recenti. Se ne guardano bene. Non è il dialogo né il confronto il loro obiettivo. È cercare e trovare lo slogan più efficace per demonizzare l’avversario e fare in modo che non sia ascoltato per principio, a priori e a prescindere. Temono più di ogni altra cosa la parola che porta il pensiero. È questo che li innervosisce. La possibilità che la parola, col tam tam, dilaghi sebbene fuori dal loro controllo. Proprio di questo, che è quel che avevamo scritto ieri qui e abbiamo ripetuto al Palasharp, hanno parlato tutti, ieri pomeriggio, con una misteriosa ed eloquente convergenza di pensiero. Bisogna invece ridare senso e dignità alle parole, ripartire dall’ascolto. Di questo hanno parlato Eco Saviano e Salvatore Veca, «l’uso sapiente e responsabile delle parole», la capacità di ascoltare e farsi sentire, il ponte con l’altra metà del paese. Sandra Bonsanti, una ragazza di settant’anni, ha dato la parola a Giovanni Farizzo, un ragazzino di 13. Le figlie di Biagi hanno letto parole del padre insieme sul palco.
Milva, indomita, accanto a Irene Grandi, 50 anni di musica in mezzo. Susanna Camusso, sindacalista, ha spiegato che in tutto il paese, non solo ad Arcore, c’è qualche serio problema rispetto alla sessualità. Logiche da bar, da barzelletta al potere, ha concluso idealmente il suo discorso Lorella Zanardo, manager. Saviano ha parlato a braccio, a lungo, come se fosse a casa davanti a pochi amici. Paul Ginsborg da casa a Firenze, si sentiva il sorriso. Scalfaro in video, esortava le donne. Eco a Marcegaglia: io vado a letto tardi, signora, ma è perché leggo Kant. Molta ironia nelle parole serissime di Zagrebelsky, molto vigore in quelle del maestro Pollini così poco abituato all’oratoria pubblica. Ci vediamo il 13, dicevano tutti alla fine. E sì, ci vediamo in piazza il 13: faranno il diavolo a quattro, i servi del padrone, vedrete. È normale. Tranquilli. È solo che hanno paura. Lui ha paura, e loro – che sono utensili – fanno grancassa.

sabato 5 febbraio 2011

giovedì 3 febbraio 2011

Brutto momento

Papà sta male, è in ospedale, siamo saliti oggi a Bergamo, non so come andrà a finire

mercoledì 2 febbraio 2011

cose che succedono: Riflessione

cose che succedono: Riflessione: "È un cancro        Berlusconi è un cancro, ha degradato l’Italia, i costumi, il modo di pensare, ..."

Riflessione


È un cancro       

Berlusconi è un cancro, ha degradato l’Italia, i costumi, il modo di pensare, e allegramente prosegue la sua attività distruttrice.


Mezza Italia  non l’ha ancora capito che è un cancro, che bisogna distruggerlo.  L’altra metà  dell’Italia ha provato ad ignorarlo, poi a denigrarlo, qualcuno anche a distruggerlo, distruggendosi.


Adesso dopo quasi un ventennio di distruzione, il tessuto è marcio, metà marcio. La domanda è: riuscirà la metà sana dell’Italia a debellarlo, ricostruire i tessuti della famiglia, del lavoro, dei rapporti sociali, della solidarietà, dei Valori veri?

pinuccia

martedì 1 febbraio 2011

La Candelora

La Candelora, per la sua collocazione all'inizio del mese di febbraio, e quindi proprio nel bel mezzo dell'inverno, quando le giornate iniziano visibilmente ad allungarsi, è stata oggetto di detti e proverbi popolari quale, ad esempio, il detto romanesco:
Quanno viè la Candelora
da l'inverno sémo fóra,
ma se piove o tira vènto,
ne l'inverno semo drénto.
In Lombardia il detto equivalente:
Madona de la sceriôla
de l'inverno sém fôra.
Se'l piôf o tira vent,
n'del'inverno sem dént.
Traduzione
Madonna della Candelora
dall'inverno siamo fuori
Se piove o tira vento
nell'inverno siamo dentro
A Trieste per la Candelora c'e questo detto:
Se la vien con sol e bora
de l'inverno semo fora;
se la vien con piova e vento,
de l'inverno semo drento.
In Istria talvolta si aggiunge:
La Madona Candelora
se la vien con sol e bora
de l'inverno semo fora;
se la vien con piova e vento,
de l'inverno semo drento,
se la ven co'l serenà
l'inverno xe passà.

lunedì 31 gennaio 2011

a nanna

Papà sta male, all'ospedale, mio fratello ha l'influenza, io ho qualche schifezza allo stomaco, insomma vado a nanna e domani è il 1 febbraio.... ah dimenticavo un diverbio epistolare con la primaria ...

domenica 30 gennaio 2011

troooppo forte

mio fratello è un mostro!

tornati

Un po cotti e mi sento l'influenza, abbiamo preso un sacco di freddo, il nostro vicino si è dimenticato di accendere i riscaldamenti giovedì, in casa nuova fa un freddo cane e ci mette una vita a salire la temperatura, abbiamo lavorato e studiato come organizzarla.
Vedremo...

giovedì 27 gennaio 2011

si riparte

Il tempo non sarà eccezionale, ma non dovrebbe diluviare, mi auguro di riuscire a combinare qualcosa lassù in questi 3gg, se non altro non respireremo smog.
Abbiamo preparato le convocazioni per la riunione del 7 febbraio (così non possono dire di non essere stati avvertiti). Torneremo domenica, che dalla previsioni del tempo sembrerebbe essere l'unica giornata decente delle 3.

martedì 25 gennaio 2011

stufa e bob

Siamo saliti con la stufa e scesi col bob... Insomma una frullata pazzesca. E menomale che non c'era traffico. Adesso aspettiamo che sistemino tutto come desideriamo, poi ci trasferiamo nella casa nuova, che mi piace un sacco e nel frattempo speriamo di vendere la casa vecchia. Si perchè mica sono il cavaliere e per un bel po dovremo fare sacrifici.  Mi auguro che ne sia valsa la pena.

lunedì 24 gennaio 2011

fame!!!

Siamo andati a firmare il rogito alle 12.30, non ho mangiato e ora sto morendo di fame. A proposito! 1 mese fa pesavo orribilmente 60,1 kg e ora peso 58.
Devo calare ancora almeno di 3 kg per tornare quasi "normale".

Ce la farò?

domenica 23 gennaio 2011

bici

Oggi ci siamo mossi in bici, saranno 2 mesi che non la toccavo, poi abbiamo completato in casa, avevo le dita gelate!! Facciamo sempre spettacolo: io che correvo a piedi con Gigi dietro  a Gio che sbandava, poi cambio!
Il fatto è che con la stufa in macchina non ce la siamo sentita di andare in giro. La porteremo su martedì.

venerdì 21 gennaio 2011

la stufa

Portata a casa la stufa, si fa per dire, è in macchina, un imballo assurdo, appena arrivati a casa l'abbiamo sballata, tolto il piedistallo di legno e lo scatolone di cartone. Poi l'abbiamo protetta con lana di vetro, tappetini e legata con delle cinghie, e per finire un bel lenzuolone. Così sembra abbiamo un fantasma in macchina.
Non ci fidiamo a farla scendere dalla macchina: 100 kg sono 100 kg!

Uscirà martedì quando arriveremo a Valbondione e starà nel box di via beltrame fino a quando non saranno finiti i lavori (almeno quelli del pavimento e l'imbiancatura).

Intanto ce ne andremo in giro per milano con una stufa a legna imbalsamata sul sedile posteriore ;)!

ah chi si chiede perchè l'abbiamo presa adesso: c'erano 160 € di sconto, mica ci sputo sopra, prenderla oggi o settimana prossima significava pagarla 160€ in più.
E per noi pensionati ... sono soldi! Mica siamo escort!!!

mercoledì 19 gennaio 2011

Grande Fratello!!



Fischnaller: "Che soddisfazione, questa medaglia è per la mia famiglia". E il vincitore Karl ammette: "Sui piani lo copio"
Mer, 19/01/2011
<a href="/node/42586"></a>
C'è solo felicità negli occhi e nelle parole di Roland Fischnaller, che si presenta in sala stampa con la medaglia di bronzo al collo e un inedito baffo biondo, che in squadra sembra essere diventato un po' una moda (per questo mondiale se lo sono fatti crescere tutti quelli dello snowboardcross e anche l'inseparabile amico Aaron March): "Sono davvero soddisfatto di questa medaglia, è un traguardo che ho inseguito per tanto tempo e che mi sono meritato con tanto lavoro; in gara Karl era imprendibile, ho rischiato un po' nella seconda finale del terzo posto ma alla fine è andata bene, non so come avrei reagito a un quarto posto. Era da più di tre anni che non salivo sul podio in gigante, ma questo pendio si adatta alle mie caratteristiche e sapevo che poteva darmi soddisfazione, bastava spingere. Mi spiace un po' per Aaron, se avesse passato il turno magari avrebbe stancato un po' Karl (scherza, ndr). E' una medaglia importante non solo per me ma anche per la squadra e per la Federazione, per l'impegno che ci mettono tutti. Lo slalom? Lì sono più forte e Karl lo sa, proverò a conquistare una medaglia di metallo pregiato anche se credo che March sarà l'avversario più duro visto che vorrà rifarsi della delusione di oggi. A chi dedico questa medaglia? Alla mia famiglia, perché mi sostiene sempre anche se mi vede poco: sono contento per loro e anche per i miei amici Florian e Roland, che si sono fatti 1.400 chilometri in auto per venirmi a vedere qua. Il baffo piace alle ragazze? No, piace a mia mamma, questo è più importante".
Grande soddisfazione anche per il direttore agonistico Cesare Pisoni begin_of_the_skype_highlighting     end_of_the_skype_highlighting, che ha seguito in apnea la seconda run della finale per il bronzo: "Dopo il quarto posto di Matteotti di ieri un po' temevo un'altra medaglia di legno, ma è andata bene perché Fisch è stato bravo a non farsi condizionare da quanto forte stava andando Fleutsch. Ringrazio e dedico la medaglia a chi ci ha ospitato a Lizzola consentendoci di lavorare come volevamo su un pendio simile a quello che abbiamo trovato qui in Spagna".
Fischnaller incassa in conferenza stampa anche i complimenti del vincitore Benjamin Karl: "Quella contro Fischnaller è stata la run più dura, perché sul piano è davvero imbattibile; con gli allenatori ho studiato le sue linee nelle manche precedenti e un po' ammetto di averlo copiato. In gara ho cercato di spingere al massimo nella parte prima per guadagnare un certo vantaggio, altrimenti non l'avrei più preso".
 

Stanchezza

Sarà la nebbia gelida? sarà l'incertezza sul futuro? Sarà lo schifo politico? Fatto sta che mi sento stanca, assetata, stufa proprio. Non vedo l'ora che torni la primavera e poter uscire in bici a scaricarmi un poco.

lunedì 17 gennaio 2011

smog e inquinamento

Oggi scarpinata nello smog di Milano (è come fumare 10 sigarette) da lg. Treves a p.za Einaudi, all'INPS. Freddo come il ghiaccio sintetico, una cosa che detesto è scarpinare per Milano.

Ieri invece siamo andati al Castello Sforzesco che è veramente bellissimo e abbiamo sisitato la pinacoteca.
Anche un po del museo Egizio, ma non mi entusiasma, mi angoscia un pò.
Quando andai a Torino 5 giorni per lavoro, ci sarebbe stata  l'occasione di visitare il Museo Egizio, ma il mio gruppo non ci andò, preferì coltivare le fantastiche trattorie torinesi. 
Se penso che quei 5gg furono gli unici che trascorsi loontana dai miei due uomini... in 35 anni anni!!! Pazzesco vero?

domenica 16 gennaio 2011

490 fiabe!

bene, ieri sono arrivata a quota 490 fiabe, tutte illustrate e musicate. Ho pubblicato una fiaba di Gianni Rodari Il giovane gambero , perchè mi sentivo in sintonia con l'autore e con lo spirito della fiaba.

Se tutti ci adeguiamo agli altri, non c'è progresso, non c'è evoluzione, rimaniamo statici a camminare all'indietro...

E sappiamo tutti quanto è importante CAMMINARE IN AVANTI!   anche se camminare diversamente dagli altri ci può portare alla solitudine.


Leggetela, è bella! e se volete commentatela qui

venerdì 14 gennaio 2011

a Valbondione la Nazionale!


Gli azzurri dello snowboard in partenza per i Mondiali di La Molina, gli auguri di un tifoso..speciale
Ven, 14/01/2011
<a href="/node/42434"></a>
Si è presentata a Valbondione (Bg) la nazionale azzurra di snowboard che da domani parteciperà ai Mondiali di La Molina fino al 22 gennaio. L'Italia si presenta forte di una serie di risultati confortanti che fanno della squadra diretta da Cesare Pisoni begin_of_the_skype_highlighting     end_of_the_skype_highlighting una delle nazioni più forti del circuito. I tre successi raccolti finora (Schiavon e Matteotti nella nuova formula della gara a squadre di snowboardcross maschile), l’incredibile exploit di Matteotti nello snowboardcross di Lech Am Arlberg e la prima vittoria in carriera di Roland Fischnaller sulla pista amica di Limone Piemonte nel gigante parallelo sono le gemme di un bilancio che parla già di sette podi conquistati in Coppa del mondo. L'obiettivo è quello di cancellare lo zero alla casella delle medaglie presente ininterrottamente dal 2001.
"La squadra ha dimostrato in questi primi mesi di gare di avere raggiunto una maturità eccezionale - ha spiegato Pisoni -. I ragazzi si aiutano fra di loro e si sostengono con un'unità incredibile, lo spirito di gruppo è quello che ha fatto snora la differenza. Andiamo ai Mondiali consci di avere fatto appieno il nostro dovere, siamo molto fiduciosi di toglierci delle soddisfazioni". Roland Fischnaller si è tolto la soddisfazione di vincere per la prima volta in carriera in coppa nel gigante parallelo di Limone Piemonte, adesso sposta l'asticella. "Non so se abbiamo visto sinora il miglior Fischnaller, sicuramente ce la metterò tutta per portare a casa un bel risultato. Ho due occasioni a disposizione in gigante e slalom parallelo, voglio cogliere l'occasione". Aaron March è stato sinora l'azzurro più continuo con due secondi e un terzo posto. "Sono molto contento per la squadra, la condizione è buona e la convinzione ancor meglio. sarà un terno al lotto come tutte le gare secche, ma daremo il massimo".  Ad allietare la giornata degli azzurri c'è stata la presenza di Jacques Villeneuve. L'ex campione di Formula 1, presente nella località bergamasca, ha voluto fare il proprio in bocca alla squadra in partenza per la Spagna.
Ma ecco tutti i convocati, divisi per specialità.
ALPINO
Roland Fischnaller
Aaron March
Meinhard Erlacher
Christoph Mick
Vanessa Cusini
Natalie Egger
Corinna Boccacini
SNOWBOARDCROSS
Raffaella Brutto
Alberto Schiavon
Luca Matteotti
Emanuel Perathoner
Omar Visintin
HALFPIPE
Giorgio Ciancaleoni
Manuel Pietropoli
SLOPESTYLE E BIG AIR
Lorenzo Buzzoni
Marco Donzelli
Simone Gruber

mercoledì 12 gennaio 2011

tre fiabe nuove!

e vaii!! finalmente ho ripreso a lavorare sulla fiabe! sono 489 ora. Ho lavorato due fiabe di Rodari: Lettera di un ragno , La Pioggia di Piombino  e  La febbre mangina


Non so perchè non riuscivo a sbloccarmi col sito, avevo sempre poco tempo e spilluzzicato, stamattina invece gio è a far lezione di pc e io mi sono tenuta libera.

Certo che stare al PC viene freddo!! mi sono messa una copertina sulle gambe

lunedì 10 gennaio 2011

mal di schiena

Oggi ho preso abbastanza acqua, questa sera ho un mal di schiena da urlo. Dalle previsioni dovrebbe essere l'ultimo giorno di pioggia, per ora.

sabato 8 gennaio 2011

Ciclette

Ho pedalato 15 minuti, devo assolutamente perdere 3 kg alla svelta e poi altri 2 per stare meglio, già fatico a fare le scale. Stamattina alla leroy Merlin abbiamo preso la stufa che 2 mesi fa avevamo addocchiato e che era in offerta da 15 giorni. Poi siamo andati alle prove dei canti, Gigi si è divertito un sacco. Giornata fetida fredda e umida, con pioviggine.

Orrore!!

Mi sono pesata: 60 kg. Mai arrivata a questo peso devo assolutamente fare movimento, avevo iniziato bene con la bici, ma poi il brutto tempo e un raffreddore durato 2 mesi mi hanno stroncata. Devo aspettare che per lo meno non piova per ricominciare, proverò con la cyclette, anche se non mi attira troppo.
E poi mangiare meno è una pia illusione, già non mangio dolci e caramelle e nulla fuori pasto! Disperazione!!!

E' anche colpa della mia tiroide, mannaggia.


Da dove comincio? 

venerdì 7 gennaio 2011

piove ed è grigio

Ci fionderemo al Carrefour stamattina, abbiamo anche parecchie cose da prendere (frutta verdura pasta).
Poi da settimana prossima si ricomincia a correre.

giovedì 6 gennaio 2011

natale 2010


ho scaricato le foto scattate a Valbondione, ragazzi che stres tornare in città! Siamo tornati oggi perchè davano brutto tempo e stare in due stanzette è disastrante.
Ma anche tornare e disaddobbare tutto è stato disastrante, a metà pomeriggio mi è venuto un bel mal di testa.
Ho anche sistemato il sito e mi sono persa il bannerone, ho dovuto ricostruirlo con pazienza.

mercoledì 5 gennaio 2011

epifania

Si, tutte le feste se le porta via. Oggi è una bellissima e gelida giornata. Il tipo che è venuto a vedere la casa ha chiamato ma tira sul prezzo, e questo mi fa incazzare. Questa casa l'abbiamo sistemata con ogni crisma, è bella, un po piccola ma ha tutto. Svenderla non ci penso neanche un po. Piuttosto la tengo vuota.

Mi sembra che 85 sia un prezzo più che giusto, cavoli!!

domani si torna nello smog di Milano.

sto smobilitando gli addobbi natalizi ah che tristezza!

lunedì 3 gennaio 2011

3 gennaio

Uhm, siamo ancora qui. Oggi ho rinfrescato i muri, dato una mano di bianco al camino e sistemato i quadretti.... ed è venuta una coppia a vedere la casa.

Sinceramente spero proprio di venderla presto, anche perchè avere 2 case non è proprio il caso e poi chissà se riuscissimo ad avere anche il monolocale col caminetto adiacente sarebbe il massimo.

Di fatto però siamo stufi di stare qui, è troppo piccolo, il tempo è gelido, quando si torna  a casa si infanga tutto e dato che ho avuto un raffreddore lungo 2 mesi, mi tocca uscire bardata come una marziana.

Torniamo mercoledì. Dovrebbe fare brutto dalla epifania in avanti.

sabato 1 gennaio 2011

1 gennaio

I deficienti capitano anche a me: i vicini di sopra stanotte non hanno urlato ma hanno sparato e sono scesi dal balcone rompendo la lampada di cortesia sopra la porta. Non vedo l'ora di trasferirmi nella casa nuova. Sono stufa di qui, fa anche un freddo polare umido per via del fiume troppo vicino. Queste mattine c'è una brina alta 2 cm, è la garaverna  http://it.wikipedia.org/wiki/Galaverna .