giovedì 30 maggio 2013

Delibera per i contributi vacanze 2013

Soggiorni di sollievo per persone con disabilità - anno 2013 -  Modifica e integrazione dei criteri approvati con Delibere di Giunta Comunale n. 1544/2007 e n.  1071/2012  per l’erogazione dei relativi contributi.
Assegnazione della spesa di € 230.000,00.
Immediatamente eseguibile


===========================================================================

===========================================================================



Luisa Anzaghi                                                                                                   Claudio Maurizio Minoia
DIRETTORE DEL SETTORE                                                                            DIRETTORE CENTRALE
SERVIZI PER LE PERSONE CON DISABILITA’                                         POLITICHE SOCIALI
E PER LA SALUTE MENTALE                                                                        E CULTURA DELLA SALUTE
Documento firmato digitalmente                                                                            Documento firmato digitalmente




                                                                             
                                              
Pierfrancesco Majorino
ASSESSORE ALLE POLITICHE SOCIALI
E CULTURA DELLA SALUTE
Documento firmato digitalmente








LA GIUNTA COMUNALE

 

 

Premesso che


da anni l’Amministrazione Comunale provvede a sostenere economicamente le persone con disabilità perché possano godere di un periodo di vacanza in località climatiche garantendo contestualmente un periodo di sollievo per le famiglie che li accudiscono durante l’anno;

l’attuale situazione economica costringe tutte le Amministrazioni ad un intenso lavoro di razionalizzazione e ottimizzazione dei servizi erogati;

nel contesto più generale del contenimento della spesa di bilancio, l’Amministrazione Comunale, comunque, intende supportare le famiglie e le persone con disabilità garantendo anche per l’anno in corso contributi finalizzati ai soggiorni;

Considerato che
con deliberazione di Giunta comunale n. 1071/2012 nell’ottica della necessaria spending review, sono state approvate modifiche e integrazioni  dei criteri approvati con Deliberazione di Giunta Comunale n. 1544/2007;

in attesa della definizione della  normativa relativa all’applicazione dell’ISEE con il presente provvedimento si intende confermare quanto in precedenza deliberato, con le modifiche che di seguito si evidenziano, al fine di garantire al maggior numero di persone con disabilità la fruizione del contributo per i soggiorni estivi:

·         le persone con età compresa tra i 14 e i 65 anni che siano già in carico ad un servizio comunale (NDD, CDD, CSE, SFA, …) ovvero  non in carico ad alcun servizio del Comune, con disabilità certificata dal 75% e che presenteranno domanda di contributo per i  soggiorni di sollievo organizzati dal Comune, comparteciperanno con una parte del costo del soggiorno;
·         gli importi per la compartecipazione al costo del soggiorno, previsti dalla DGC n. 1071/2012 citata, vengono modificati secondo quanto indicato nella tabella di seguito riportata, ad eccezione delle prime tre fasce e  ultime due fasce che rimangono invariate;
·         si rende infatti necessario prevedere, in considerazione della indispensabile  riduzione di spesa, due diverse modalità di compartecipazione al costo del servizio, inserendo accanto a una quota di compartecipazione fissa, come previsto dalle delibere in precedenza adottate e sopra citate, anche una quota di compartecipazione variabile pari al 40% della differenza tra il costo effettivo del soggiorno e l’importo fisso di compartecipazione previsto dalla tabella;
Detto criterio non si applicherà alle prime tre fasce, al fine salvaguardare le persone maggiormente in stato di bisogno.
                                  
Reddito annuo procapite per componente del
nucleo familiare
partecipazione al costo della vacanza- importo fisso
partecipazione al costo della vacanza- importo variabile
fino a € 2 740,00
€ 75,00
-
€ 2.740,00 - € 3.836,00
€ 130,00
-
€ 3.836,00 - € 4.932,00
€ 185,00
-
€ 4.932,00 - € 6.028,00
€ 225,00

+ 40% della differenza tra il costo effettivo del soggiorno e l’importo fisso di compartecipazione
€ 6.028,00 - € 7.124,00
€ 340,00
€ 7.124,00 - € 8.220,00
€ 406,00
€ 8.220,00 - € 9.316,00
€ 485,00
€ 9.316,00 - €  10.412,00
€ 565,00
€ 10.412,00 - € 11.508,00
€ 632,00
€ 11.508,00 - € 12.604,00
€ 771,00
€ 12.604,00 - € 13.699,00
€ 904,00
€ 13.699,00 - € 14.794,00
80% costo
-
oltre € 14.794,00
90% costo
-

  • le persone con disabilità e con percentuale di invalidità dal 75% in carico e non in carico ai servizi comunali che non scelgono i soggiorni del Comune e che intendono autonomamente organizzare la propria vacanza assistita, nonché coloro per i quali l’Amministrazione già corrisponde, in tutto o in parte, la retta relativa all’inserimento in struttura residenziale, in quest’ultimo caso indipendentemente dalla percentuale di invalidità, anticiperanno tutto il costo del soggiorno scelto in base alla propria preferenza e,  successivamente  alla presentazione della fattura, riceveranno un contributo fisso dal Comune pari a € 300,00;

  • la concessione del contributo di € 300,00  sarà possibile solo nel caso in cui il nucleo familiare abbia un reddito netto  risultante dalla   ultima dichiarazione dei redditi, pari o inferiore a due volte l’ importo del minimo vitale,  riparametrato in base al numero dei componenti del nucleo;

  • per la fascia adolescenti e giovani con disabilità, di età compresa fra i 14 e i 25 anni, per cui verrà presentata domanda, dovranno essere organizzati soggiorni che tengano in considerazione le specifiche esigenze dell’età;

  • le persone con disabilità potranno fruire di un solo turno di vacanza (massimo 14 giorni);

·         i criteri per un’eventuale graduatoria da utilizzare nel caso in cui lo stanziamento  previsto non riesca a soddisfare tutte le richieste pervenute,  sono il reddito familiare, le condizioni sociali del nucleo,  l’ età dei genitori della persona disabile, la presenza di  ulteriori soggetti con disabilità nel nucleo familiare e la gravità della situazione di disabilità, dando priorità alle persone che siano in possesso della certificazione di gravità ex art 3 c.3 della L. 104;
con successivi provvedimenti del Direttore del Settore Servizi per le Persone con Disabilità e per la Salute Mentale verranno adottati tutti gli atti necessari e conseguenti al presente provvedimento;

 

Valutato  che


occorre assegnare la spesa pari a € 230.000,00, che rientra nell’elenco di attività e servizi  di estrema importanza ed indifferibilità individuati con Deliberazione di Giunta comunale n. 753/2013 per i quali è consentita l’assunzione di spese, nelle more dell’approvazione del Bilancio  2013;

è opportuno dichiarare il presente provvedimento immediatamente eseguibile, ai sensi dell’art 134 comma 4 del D.lgs n. 267/2000, al fine di poter erogare nel periodo estivo i contributi per i soggiorni;

Visti

  • gli artt. 48, 49, 134 IV del  D. Lgs. 267/2000
  • la Legge 328/2000 art 6 e 14 
·         gli artt. 5  h e 8 a e g della Legge n.  104/1992 e s. m. i.
il D.Lgs. 118 del 23/06/2011 e il  D.P.C.M.  del 28

Delibera per i sussidi ai disabili


Assegnazione della spesa di € 958.000,00 per l’erogazione di  interventi economici a favore di cittadini milanesi con disabilità. Bimestre maggio – giugno 2013.
Modifica dei criteri previsti dalla Deliberazione di Giunta Comunale n.  146/2012 per l’erogazione dei contributi.
Immediatamente Eseguibile

======================================================================

==========================================================================





Dott. Claudio Minoia
DIRETTORE CENTRALE
Documento firmato digitalmente


Dott.ssa Luisa Anzaghi
DIRETTORE DEL SETTORE
Documento firmato digitalmente





Pierfrancesco Majorino
ASSESSORE ALLE POLITICHE SOCIALI E CULTURA DELLA SALUTE
Documento firmato digitalmente






LA GIUNTA COMUNALE


Premesso che


- La complessità della situazione finanziaria in atto impone, fino all’approvazione da parte della Giunta dello schema di Bilancio 2013-2015,  prevista per la seconda metà di maggio 2013, una rigida programmazione delle attività;

- con Deliberazione di Giunta Comunale n. 753 del 19/04/2013 sono state definite le azioni da perseguire ai fini della predisposizione degli strumenti di programmazione finanziaria 2013-2015;

- con tale Deliberazione, che costituisce integrazione alla Deliberazione di Giunta Comunale n.11 del 11/01/2013, nelle more della approvazione del Bilancio, si è consentita l’assunzione di spese limitatamente a quelle tassativamente regolate dalla legge nonché disciplinate da contratto;  la stessa delibera  inoltre individua un elenco di attività e servizi, di estrema importanza ed indifferibilità, benché non rientranti nei parametri di tassatività, cui assicurare comunque  l’assegnazione delle risorse minime necessarie per la loro continuità;
in tale elenco è prevista la spesa di € 1.200.000,00 per contributi economici a persone fragili per il periodo maggio – giugno 2013.
Considerato che

dell’importo sopra indicato è necessario destinare una parte, pari a € 958.000,00, per garantire la continuità nell’erogazione delle tipologie di sussidi alle persone con disabilità,  previste nella Deliberazione di Giunta Comunale n. 146/2012; l’importo pari a € 230.000,00 verrà invece assegnato, con diverso provvedimento, per garantire alle persone con disabilità, l’erogazione di contributi per  soggiorni di sollievo in località climatiche e l’importo di € 12.000,00 verrà assegnato con diverso provvedimento  per l’organizzazione di soggiorni  di sollievo sopra indicati.
Con la sopra citata deliberazione sono stati definiti gli indirizzi in merito alla tipologia, all’entità e ai criteri d’accesso per l’erogazione di sussidi economici a favore di persone con disabilità in  presenza di condizioni individuali e/o familiari che non consentano il soddisfacimento dei bisogni primari, ovvero nelle situazioni in cui si rende necessario integrare le risorse del singolo per consentire la permanenza al domicilio, mediante l’attuazione e lo sviluppo di progetti individualizzati, anche finalizzati alla vita autonoma e indipendente.
il permanere di una situazione economica caratterizzata da scarsità di risorse finanziarie rende opportuno procedere ad una ridefinizione di alcuni criteri finalizzati alla erogazione dei contributi.
Le modifiche all’allegato 1 della deliberazione di G.C. n. 146/2012, che con il presente provvedimento vengono  proposte sono di seguito indicate.
  • punto A2) sussidio integrativo del reddito  per cittadini che hanno un riconoscimento di invalidità  con percentuale compresa dal 46% al 73%:  il periodo di corresponsione del contributo  potrà essere di 6 mesi non più prorogabile, salvo casi di eccezionale gravità, documentati da relazione dell’assistente sociale di riferimento.
  • punti  B1 ) buoni sociali per il mantenimento al domicilio e sostegno alla vita autonoma e indipendente e B2) buoni sociali per interventi socio-educativi diurni; l’importo massimo erogabile sarà pari ad € 700,00 e non più di € 1.000,00;
  • punto C) Buoni sociali per progetti residenziali:  per la seconda tipologia di intervento relativa a progetti di residenzialità in strutture sperimentali, il contributo massimo erogabile sarà di € 700,00 e non più di € 1.000,00.
  • punto E) sussidi per il sostegno alla mobilità: sono riservati a persone con disabilità il cui nucleo familiare presenti entrate nette complessive inferiori a 2 volte (e pertanto non più inferiori a 5 volte come in precedenza) il minimo vitale annuo, rapportato al numero dei componenti il nucleo, sulla base della scala parametrale approvata con Deliberazioni di Consiglio Comunale n. 19/06 e 30/06.

Valutato che

occorre assegnare la spesa complessiva  di € 958.000,00  di cui € 758.000,00 a carico del capitolo 374.5.06 e € 200.000,00 a  carico del capitolo  374.5.04  del Bilancio 2013,   finanziamento con mezzi correnti,  per consentire l’erogazione dei sussidi economici alle persone con disabilità  caratterizzate  da particolare fragilità;

è opportuno dichiarare il presente provvedimento immediatamente eseguibile, ai sensi dell’art 134 comma 4 del D.lgs n. 267/2000,  al fine di poter dare risposta alle istanze e ai bisogni  espressi dalle persone con disabilità  e dalle loro famiglie  e poter assicurare la continuità degli interventi di sostegno ai cittadini in stato di bisogno.

Visti

·         gli artt. 48, 49, 134 comma 4 del D.lgs n. 267/2000
·         gli artt. 6,14,22 comma 2 lett.. B e F della L. 328/2000
·         il D.Lgs. 118 del 23/06/2011 e il  D.P.C.M.  del 28/12/2011 allegato 2 punto 8;
·         gli artt. 5  h e 8 a e g della Legge n.  104/1992 e SMI
·         il Regolamento per gli interventi e servizi sociali del Comune di Milano
·         il Piano dello Sviluppo del Welfare 2012/2014
·         la Deliberazione di Consiglio Comunale n. 24 del 29.06.2012 di approvazione del Bilancio di Previsione 2012, Bilancio Pluriennale 2012-2014 e Relazione Previsionale e Programmatica;
·         la deliberazione di Giunta Comunale  n. 146/2012
·         le Deliberazioni di Giunta Comunale n. 11 del 10.01.2013 e n. 753 del 19.04.2013
·         Il parere favorevole di regolarità tecnica e di regolarità contabile espressa rispettivamente dal Direttore del Settore e dal Ragioniere Generale, ai sensi dell’art. 49 D. lgs. 267/2000
·         Il parere di legittimità espresso dal Segretario Generale

Delibera


  • di assegnare la spesa  pari a  €  958.000,00  per l’erogazione di  interventi economici a favore di cittadini milanesi con disabilità  meglio precisati nelle premesse del presente provvedimento; La suddetta spesa è posta a carico del Bilancio 2013  capitolo 374.5.06 per € 758.000,00 e capitolo  374.5.04 per €  200.000,00, finanziamento con mezzi correnti.

  • Di approvare le modifiche all’allegato 1 della deliberazione n. 146/2012,  come espressamente dettagliato nelle premesse del presente provvedimento, precisando che dette modifiche avranno decorrenza dal bimestre maggio – giugno 2013.

  • Di dare atto che il Direttore del Settore Servizi per le Persone con Disabilità e per la Salute Mentale adotterà tutti gli atti necessari e conseguenti al presente provvedimento

·         di dare atto che la spesa verrà effettuata nel rispetto dei limiti di cui  al D.Lgs. 118 del 23/06/2011 e al D.P.C.M. 28/12/2011 allegato 2 punto 8;

  • di dare atto che la spesa non rientra nelle limitazioni  previste dagli artt. 6 e 8 del D.L 78/2010 convertito in Legge 122/2010.

  • Di dichiarare, per le motivazioni esposte nelle premesse, il presente provvedimento immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134 4° comma del  D. lgs. 267/2000


venerdì 17 maggio 2013

Crisi e disabilità

Crisi e disabilità: un nuovo indicatore per misurare il rischio povertà

ROMA. Esiste una stretta correlazione tra povertà e disabilità: una correlazione che aumenta con l’incedere della crisi, ma che può essere contrastata in presenza di servizi di assistenza pubblici, capaci di soddisfare i bisogni delle famiglie. A rilevarlo, con uno studio pilota e altre ricerche sul tema, è Georgia Casanova, ricercatrice a contratto presso l’Inrca (Istituto nazionale di riposo e cura per gli anziani) e autrice, insieme a Roberto Lillini, dell’indagine su ''Non autosufficienza e deprivazione economica: scelte economiche e gestionali e rapporto di correlazione''. Se infatti da un lato la “spesa sanitaria pubblica corrente per servizi a gestione diretta” sembra contrastare l’incidenza di povertà (-0.53), al contrario l’investimento “in convezione totale” muove a favore di essa (+0.54). E’ questo uno dei dati emersi dall’indagine 3 anni fa e che presto darà vita a un nuovo indicatore di misurazione della povertà. Ce ne parla Georgia Casanova, che nel frattempo ha continuato a osservare e studiare il nostro sistema di welfare, con un’attenzione particolare ad anziani e non autosufficienza.

Esiste quindi un rapporto tra la disabilità e l’indigenza?
C’è una stretta correlazione tra non autosufficienza e rischio di indigenza: un rapporto che abbiamo evidenziato con lo studio pilota del 2009, ma che presto sarà misurabile attraverso gli indicatori territoriali che, con il mio collega Roberto Lillini, presenterà a metà luglio a Lubiana. In un momento in cui il sistema di welfare va verso la privatizzazione parziale o totale, il dato fondamentale è questo: l’unico strumento che contrasta la deprivazione socioeconomica delle famiglie con un soggetto non autosufficiente è la presenza di servizi pubblici. L’indicatore sarà in grado di misurare quanto la presenza di un familiare con grave disabilità comporti il rischio di disagio economico per la propria famiglia. La strategia attuale di copertura del bisogno può o meno sopperire a questo rischio. Lo studio pilota è stato condotto su dati secondari: ora, speriamo di dare alle amministrazioni pubbliche e locali uno strumento per percepire il rischio anche sul proprio terr itorio.

In cosa consiste il costo della disabilità per la famiglia?
Ci riferiamo a due tipi di peso economico: da un lato, il costo diretto, che deriva dal pagamento di cure e servizi; dall’altro il costo indiretto, che consiste nella rinuncia al lavoro cui spesso è costretto chi si cura del familiare disabile. Questo peso – come abbiamo rilevato – viene sensibilmente alleggerito nei contesti in cui i servizi sono pubblici. Laddove sono a pagamento, il rischio di indigenza è più alto, sopratutto in presenza di redditi medio bassi

Nello studio si riporta il caso della Lombardia: servizi per lo più privati, ma redditi alti. Anche in questo caso c’è rischio di indigenza.
In Lombardia, come in contesti ad alto reddito, il rischio d’indigenza è più baso, anche in presenza di un sistema privato di assistenza. In un contesto di crisi economica, però, com’è quello attuale, il rischio sale notevolmente.

Possiamo dire quindi che le famiglie con disabilità risentano della crisi economica più delle altre famiglie?
Certamente sì. Soprattutto le famiglie che vivono in contesti in cui i servizi sono privati e a pagamento

Parliamo però di disabilità grave: quindi, di famiglie che percepiscono un’indennità. Questo non riduce il rischio?
No, l’indennità è un indennizzo di deficit, ma non mira alla copertura del bisogno e non mette al riparo dai rischi di impoverimento della famiglia.

Da parte di molte famiglie, c’è la forte richiesta di sostegno alla domiciliarità: poter assistere i propri cari a casa, con il dovuto supporto, migliorerebbe la qualità di vita della persone, riducendo i costi per lo Stato. Cosa ne pensa?
Credo che in questo senso sia particolarmente interessante una nuova tendenza, presente in Liguria ma anche in altre regioni: le dimissioni protette. Si tratta di una sorta di sistema misto, in cui la famiglia è subito affiancata da assistenti familiari selezionate: questa potrebbe essere una buona soluzione dal punto di vista socioeconomico. (cl)

martedì 14 maggio 2013

l'indifferentismo


Due contadini  traversavano l’Oceano su un piroscafo traballante. Uno di questi due contadini dormiva nella stiva e l’altro stava sul ponte e si accorgeva che c’era una gran burrasca con delle onde altissime, che il piroscafo oscillava. E allora questo contadino impaurito domanda a un marinaio: «Ma siamo in pericolo?» E questo dice: «Se continua questo mare tra mezz’ora il bastimento affonda». Allora lui corre nella stiva a svegliare il compagno; dice: «Beppe, Beppe, Beppe, se continua questo mare tra mezz’ora il bastimento affonda». Quello dice: «Che me n’importa? Unn’è mica mio!».
Questa breve, ma significativa storia è stata raccontata proprio a Milano da Piero Calamandrei, pochi anni dopo l’approvazione della nostra Costituzione. Era un’invettiva contro “l’indifferentismo” quanto mai attuale.
L’indifferenza nei confronti della politica è diffusa e crescente. E se, da un lato, è giustificata emotivamente da un degrado oggettivamente insopportabile dei comportamenti di molte figure pubbliche, dall’altro, credo sia anche una delle ragioni più profonde della sua crisi. Gli avvenimenti degli ultimi mesi, hanno sicuramente alimentato il disinteresse e la disillusione di molti cittadini proprio in un momento in cui servirebbe accrescerne la passione.
Fare politica significa fare delle scelte, precise, competenti e, a volte, anche impopolari. Per riuscirsi bisogna essere vicini alla cittadinanza, pronti ad ascoltare i messaggi lanciati da chi non ce la fa. Lo si dovrebbe fare sempre, a maggior ragione oggi che la crisi non sembra finire e le decisioni da prendere sono decisive per l’economia e, quindi, per la vita delle persone.


quanto è vero questo articolo di don Colmegna!

Equità e giustizia


Io non voglio discutere sulle competenze o meno. Lella si è dimessa perché  ha voluto lei e perché il direttivo ha preso atto delle sue dimissioni,  rifiutando lei di muoversi dalle sue posizioni personali che non sono quelle della maggioranza delle famiglie dei CDD Milanesi.
Anche le famiglie dei CDD Milanesi chiedono equità e giustizia,  se la proposta di partecipazione alla spesa fosse stata equa e giusta, l’avremmo sposata appieno.
Personalmente sono convinta che arriveremo ad una definizione di compartecipazione alla spesa, ma nei termini di equità e giustizia.
Da maggio 2012 stiamo discutendo tra noi e con il terzo settore sulle criticità del mondo dell’handicap. Siamo partiti dai gruppi di lavoro sulla residenzialità, sui CDD, sulla mobilità, sulla vita indipendente, sulle emergenze, e dopo un anno non siamo arrivati a nulla.
Abbiamo chiesto che muovessero le liste di attesa e siamo ancora ad aspettarle. Abbiamo chiesto  che i Pronto interventi  fossero sbloccati,  ma questo non è potuto succedere perché le residenzialità sono bloccate, con una giungla di compartecipazioni che variano a seconda della data di inserimento nelle strutture.
Abbiamo partecipato a  forum dove Majorino prima ha subordinato tutti gli interventi alla compartecipazione alla spesa, poi l’ha negato, poi l’ha chiesto nuovamente.
Quale fiducia possono avere ora le famiglie nelle proposte del Comune di Milano?
La qualità dei servizi è garantita solo dalla schede SIDi, non è possibile fare nuovi inserimenti nei CDD  non perché manchino spazi o strutture, ma perché manca il personale che possa garantire un trattamento educativo e non solo di parcheggio.
Non sono le 32€ o le 107€  mensili che possono sbloccare la situazione.  Il Comune di Milano versa per gli utenti CDD  47,50 € al giorno, cosa sono 32€ mensili se non una tassa sull’handicap?
Al momento non esiste altro ISEE che quello individuale, vecchio di 10 anni. Si attende la riforma dell’ISEE. Non c’è il fattore famiglia regionale.
Con quali garanzie le famiglie possono approvare una tassa di questo tipo?
Su quelle della qualità dei servizi? Quale qualità?
Perché non si parla di scorrimento delle liste di attesa dei CDD? Dove sono finite?

Se qualcuno  ci garantisce lo scorrimento delle liste di attesa dei CDD,  la formazione degli operatori, la sicurezza che questa tassa sperimentale possa essere  abolita e non aumentata nel momento di uscita dalla crisi, la garanzia di  poter accedere alla bisogna al “sollievo” per tutti, anche al di fuori di “progettami”, la possibilità di avere un contributo per le Vacanze, per tutti, il ripristino dell’assistenza domiciliare, l’attenzione ai progetti di vita indipendente, il via a progetti di sperimentazione di comunità alloggio  e case famiglia, accessibili anche ai disabili motori,  allora anche le famiglie dei CDD si sentiranno più motivate ad accettare questa tassa sulla disabilità.
In ogni caso Lella fa sempre parte del direttivo Ledha Milano, come ne faccio parte io.
Le opinioni personali hanno un senso  se riportano il sentimento della base. Non hanno più senso se sono solo personali.
Anche io ho le mie opinioni che non si discostano molto da quelle di Lella, ma se rappresento 870 famiglie devo esprimere il pensiero di queste non il mio, in qualità di Presidente.

mercoledì 8 maggio 2013

Proposta Indecente


Il Comune di Milano ha proposto la partecipazione alla spesa solo per i CDD Milanesi, dato che gli SFA CSE CAD già pagano 60€ più una quota mensa non calmierata e i trasporti.
Si sono rotti i tavoli degli incontri, perche la proposta del Comune è inaccettabile, dopo due anni di fermo e 1 anno di tavole rotonde, ci sarà solo come contropartita lo scorrimento delle liste di attesa per  SFA CSE CAD e residenzialità.
Anche le famiglie dei CDD Milanesi chiedono equità e giustizia,  se la proposta di partecipazione alla spesa fosse stata equa e giusta, l’avremmo sposata appieno.
Personalmente sono convinta che arriveremo ad una definizione di compartecipazione alla spesa, ma nei termini di equità e giustizia.
Da maggio 2012 stiamo discutendo tra noi e con il terzo settore sulle criticità del mondo dell’handicap. Siamo partiti dai gruppi di lavoro sulla residenzialità, sui CDD, sulla mobilità, sulla vita indipendente, sulle emergenze, e dopo un anno non siamo arrivati a nulla.
Abbiamo chiesto che muovessero le liste di attesa e siamo ancora ad aspettarle. Abbiamo chiesto  che i Pronto interventi  fossero sbloccati,  ma questo non è potuto succedere perché le residenzialità sono bloccate, con una giungla di compartecipazioni che variano a seconda della data di inserimento nelle strutture.
Abbiamo partecipato a  forum dove Majorino prima ha subordinato tutti gli interventi alla compartecipazione alla spesa, poi l’ha negato, poi l’ha chiesto nuovamente.
Quale fiducia possono avere ora le famiglie nelle proposte del Comune di Milano?
La qualità dei servizi è garantita solo dalla schede SIDi, non è possibile fare nuovi inserimenti nei CDD  non perché manchino spazi o strutture, ma perché manca il personale che possa garantire un trattamento educativo e non solo di parcheggio.
Non sono le 32€ o le 107€  mensili che possono sbloccare la situazione.  Il Comune di Milano versa per gli utenti CDD  47,50 € al giorno, cosa sono 32€ mensili se non una tassa sull’handicap?
Al momento non esiste altro ISEE che quello individuale, vecchio di 10 anni. Si attende la riforma dell’ISEE. Non c’è il fattore famiglia regionale.
Con quali garanzie le famiglie possono approvare una tassa di questo tipo?
Su quelle della qualità dei servizi? Quale qualità?
Perché non si parla di scorrimento delle liste di attesa dei CDD? Dove sono finite?

Se qualcuno  ci garantisce lo scorrimento delle liste di attesa dei CDD,  la formazione degli operatori, la sicurezza che questa tassa sperimentale possa essere  abolita e non aumentata nel momento di uscita dalla crisi, la garanzia di  poter accedere alla bisogna al “sollievo” per tutti, anche al di fuori di “progettami”, la possibilità di avere un contributo per le Vacanze, per tutti, il ripristino dell’assistenza domiciliare, l’attenzione ai progetti di vita indipendente, il via a progetti di sperimentazione di comunità alloggio  e case famiglia, accessibili anche ai disabili motori,  allora anche le famiglie dei CDD si sentiranno più motivate ad accettare questa tassa sulla disabilità.
Le opinioni personali hanno un senso  se riportano il sentimento della base. Non hanno più senso se sono solo personali.