venerdì 31 gennaio 2020

perchè NO

dal verbale del giugno 2018  



Simona Maggioni (Unità Coordinamento Servizi Diurni): velocemente provo a riassumere i ragionamenti contabili
che sono stati fatti. Una prima valutazione è stata fatta sulla proiezione degli ISEE Sociosanitari presentati. E’ risultato
che il 68% è incluso nella fascia zero, quindi quella più bassa; il 20% in quella da 0,1 a 2000€; il 7% nella fascia da
2001 a 6000€ e un 5% oltre i 6000€. Un secondo punto, vincolante, era quello di arrivare ad un pareggio del Bilancio,
ossia riuscire comunque a pareggiare la cifra che entrava nelle casse dell’Amministrazione con il contributo fino ad
oggi riscosso per il pasto. Siamo partiti dalla cifra equivalente all’Assegno di Accompagnamento che tutti i nostri utentipercepiscono e che viene rilasciato per l’accudimento della persona non autosufficiente; abbiamo diviso per i giornidel mese e le 24 ore individuando una tariffa oraria e moltiplicato per le sette ore di effettiva presenza al CDD, dalle 9alle 16.00, senza prendere in considerazione il trasporto. Abbiamo trovato una cifra che abbiamo cercato diparametrare sulle tre fasce Isee Sociosanitario, in modo da ottenere il pareggio richiesto. Si è cercato di agevolare gli
Isee Sociosanitari più bassi nell’ottica della massima equità distributiva. La quota più bassa (€ 0,00 - € 2.000,00) è di
32 € mensili, inferiore a quanto precedentemente si pagava per la quota pasto e verrà applicata alla maggior parte
degli utenti (88%). Per la seconda fascia (€ 2.000,01 - € 6.000,01) si parla del 7% di utenti che pagheranno 54€ ossia
la cifra ad oggi pagata per il pasto calcolando un mese di presenza effettiva. La fascia superiore a € 6000,01 , che è
del 5%, contribuirà con 106€.
Sono poi stati considerati altri due criteri. Il primo è che tutte le persone in Comunità
sono di default già esenti dal pagamento, come lo sono sempre state, e il secondo è che i nuclei familiari, che si
trovino in gravi situazioni di disagio sociale, possono richiedere l’esenzione totale se in possesso di Isee Ordinario
(FAMILIARE) sotto soglia di povertà (per l’anno 2018 il limite è di 6000€).

Ad oggi, gennaio 2020, l'importo  dell' Assegno di accompagnamento non è variato, quindi assurdo pretendere un aumento della tariffa di compartecipazione.

Nel frattempo sono cambiati i responsabili: dal Dott. Minoia (pensionato) al dott. Petrelli. Dalla dott.ssa Maggioni (trasferita)  alla dott.ssa Ornago.

Dall'Assessore Majorino (eletto al Parlamento europeo nelle liste PD)   all'Assessore Rabaiotti, che oltre all'assessorato politiche Sociali mantiene anche l'incarico sulla Casa (politiche Abitative).
Ma non è cambiata la Giunta: sempre con il Sindaco Giuseppe Sala.


Pierfrancesco Majorino (Assessore Politiche Sociali): aggiungo qualche considerazione ringraziando il
Coordinamento per questo incontro, che per me è molto importante proprio perché non avevamo intenzione di
imporre una scelta ma di confrontarci in base alle vostre necessità. Infatti ci sono state delle modifiche nel tempo
grazie al dialogo con voi. Nel merito della proposta mi sento di dire che la questione importante, che era stata fatta
presente dai rappresentanti del Coordinamento, era nel merito di quale ISEE scegliere. Per noi viene ad implicare un
precedente che riguarda complessivamente il tema della disabilità, considerato che vogliamo aprire una riflessione a
360 gradi che non riguarda solo il Servizio CDD e che sia in coerenza con tutto il ragionamento. E’ chiaro che nel
vostro caso la scelta di utilizzare come indicatore l’ISEE Sociosanitario è estremamente rilevante sul piano del
principio. In secondo luogo riteniamo estremamente rilevante il tema della progressività. Dal punto di vista materiale la proposta non fa si che “tutti paghino meno”, ma tutela in maniera significativa una parte notevole della popolazione
degli utenti dei CDD e delle loro famiglie. E’ chiaro che il dialogo tra di noi non deve finire qui: ad esempio è rilevante il
tema di come mettervi nelle condizioni, nel momento della Dichiarazione dei Redditi, di vedervi riconosciute le spese
di cui vi fate concretamente carico e quindi capire che cosa dobbiamo fare noi per aiutarvi. Su alcune cose, come ad
esempio sul tema delle Vacanze, dobbiamo essere più attenti alle osservazioni che ci fate, dobbiamo assolutamente
modificare delle cose, anche rispetto alla soglia per i contributi, anche rispetto all’offerta, alla qualità. E questo nei
prossimi mesi, prevedendo per tempo eventuali stanziamenti in quella direzione, in modo che siano inseriti nel
bilancio previsionale per il prossimo anno. Sono comunque qui ad ascoltare quello che sarà il confronto sul
provvedimento ma è bene che prosegua il dialogo anche sugli altri aspetti. Grazie.

Il 2018 è poco lontano, l'Assemblea ha approvato di passare dalla quota mensa (uguale per tutti) alla compartecipazione alla spesa.

Non vediamo nessuna ragione per accettare un aumento delle quote di compartecipazione .

E con questo non siamo "chiusi" o  egoisti. Non difendiamo il nostro "orticello" . Siamo razionali e consapevoli .
Le famiglie dei disabili non devono essere costrette a subire scelte di cassa: se mancano le risorse il Comune deve trovarle non nelle tasche delle famiglie che già vivono una realtà penalizzante.


Pinuccia