Riflessioni sui cdd
Ho sempre pensato che le persone siano persone e non numeri.
I ragazzi che frequentano i CDD sono persone più fragili di altri, le loro famiglie devono essere seguite, ascoltate, comprese e aiutate.
Ho sempre pensato che il discorso del pagare il giusto fosse corretto fino ad un certo punto.
L'impoverimento delle famiglie dove si vive la disabilità è più che evidente, più pesante la disabilità più oneroso il carico familiare. Chi può permettersi un badante, deve essere aiutato e sostenuto. L'istitituzionalizzazione , cioè il ricovero in Residenzialità, deve essere evitato il più possibile e solo in casi estremi. Ma per fare questo è doveroso da parte delle Istituzioni (Regione e Comune), intervenire a sostegno delle famiglie in difficoltà, non solo economiche ma strutturali.
E invece succede che il Comune di Milano approvi di nascosto la delibera 1354 che mette vincoli di reddito che praticamente escludono il 70% dai contributi.
I servizi Territoriali non danno più risposte, sarebbero dislocati nei 9 Municipi, ma non funzionano, non hanno le informative, non seguono gli aggiornamenti, non conoscono le delibere, non possono sostenere nessuno e non sono neppure in grado di indirizzare chi accede a loro.
Sono 3 anni che negli Uffici delle Politiche sociali del Comune di Milano si avvicendano persone che con la disabilità mai hanno avuto a che fare.
I ragazzi che frequentano i CDD sono persone più fragili di altri, le loro famiglie devono essere seguite, ascoltate, comprese e aiutate.
Ho sempre pensato che il discorso del pagare il giusto fosse corretto fino ad un certo punto.
L'impoverimento delle famiglie dove si vive la disabilità è più che evidente, più pesante la disabilità più oneroso il carico familiare. Chi può permettersi un badante, deve essere aiutato e sostenuto. L'istitituzionalizzazione , cioè il ricovero in Residenzialità, deve essere evitato il più possibile e solo in casi estremi. Ma per fare questo è doveroso da parte delle Istituzioni (Regione e Comune), intervenire a sostegno delle famiglie in difficoltà, non solo economiche ma strutturali.
E invece succede che il Comune di Milano approvi di nascosto la delibera 1354 che mette vincoli di reddito che praticamente escludono il 70% dai contributi.
I servizi Territoriali non danno più risposte, sarebbero dislocati nei 9 Municipi, ma non funzionano, non hanno le informative, non seguono gli aggiornamenti, non conoscono le delibere, non possono sostenere nessuno e non sono neppure in grado di indirizzare chi accede a loro.
Sono 3 anni che negli Uffici delle Politiche sociali del Comune di Milano si avvicendano persone che con la disabilità mai hanno avuto a che fare.
Abbiamo ottenuto
l’applicazione dell’ISEE Sociosanitario per la Compartecipazione alla spesa dei
CDD dopo mesi di discussione, e abbiamo chiesto più volte che venga applicato
ISEE SOCIOSANITARIO per tutti i contributi inerenti le prestazioni sociosanitarie
che ci riguardano. Abbiamo anche contestato il calcolo della compartecipazione
per gli utenti “orfani” che a causa della reversibilità vanno a superare le
soglie, mentre di fatto si trovano in una situazione che, anche economicamente,
è più impegnativa rispetto a quanti hanno ancora entrambi i genitori.
Chiedevamo l’inserimento di questi casi nella fascia intermedia, cosa che per
ora non è stata recepita. Sta di fatto che la Delibera ha la validità di un
anno e sta per scadere.
I fondi per le Vacanze Estive (250.000€) verranno unificati con il budget
PEI (contributo per coloro che non frequentano altri servizi) per un totale di
circa 900.000€. Cosa significa convogliare le 250 mila € per le
vacanze sollievo nei PEI? Se significa che non è più necessario aspettare
un’altra delibera per procedere ai Bandi di assegnazione per le Cooperative, in
modo da avere il Catalogo Vacanze nel mese di febbraio, allora bene,
diversamente non ha senso.
Chiaro, poi, che se l’Isee Ordinario previsto è di 40.000€ saranno sempre
meno quelli che potranno usufruire delle Vacanze. Noi che
abbiamo i figli con disabilità andiamo incontro ad un progressivo impoverimento
perché vita natural durante dobbiamo mantenere, curare e fornire tutto quanto
necessita alla vita dei nostri figli.
Noi siamo una categoria fragile, e chiediamo di essere tutelati.
Riporto ancora una volta in
evidenza il tema dei minori: sappiamo quanti sono i minorenni iscritti nei CDD?
Considerato il fatto che i CDD, a determinate condizioni, accolgono anche ragazzi
dai 16 anni, ci sono famiglie che per tre anni rischiano di pagare il massimo
della quota di compartecipazione in quanto l’ISEE di riferimento è quello
ordinario. Sollevo una questione di equità, non giuridica. - La
Comunicazione Aumentativa è un canale comunicativo spesso non promosso e
discusso con le famiglie. Secondo me, in presenza di persone non verbali
e con difficoltà comunicative, la CAA è uno strumento fondamentale da acquisire
per esprimersi ed essere in maggior modo protagonisti della propria vita.
Chiediamo che la CAA sia ufficialmente riconosciuta fra le metodologie
educative.
Riguardo le attività
aggiuntive rivolte agli utenti disabili dei CDD milanesi faccio notare che
iniziano di solito a metà ottobre e terminano a maggio dell'anno successivo.
Quindi gli utenti dei centri rimangono scoperti da queste attività nei mesi di settembre, metà ottobre, giugno e luglio,e questo non è proattivo al mantenimento di determinate abilità.
Quindi gli utenti dei centri rimangono scoperti da queste attività nei mesi di settembre, metà ottobre, giugno e luglio,e questo non è proattivo al mantenimento di determinate abilità.