giovedì 17 agosto 2017

La “vacanza sollievo” di un disabile in carrozzina
il mare un sogno per un Domi, o un incubo...


Il racconto della mamma



Con la presente denuncio quanto occorso a mio figlio Borini Domenico di 25 anni spastico in carrozzina, incapace di muoversi e di parlare, ma non incapace di relazionarsi e di soffrire, durante la vacanza estiva dal 31 luglio al 14 agosto a Pinarella di Cervia con la Cooperativa “Piccoli Passi”.
Il trattamento che gli è stato rivolto lo si può considerare disumano per tutti e a maggior ragione per lui che non ha alcun mezzo per manifestare le sue necessità. La mancanza di empatia per i suoi bisogni fisici e psicologici è stata totale.
L’assenza dell’operatrice alla partenza (il rapporto era a uno a uno e mi era stato assicurato dalla  responsabile,  la sig. Battezzati che sarebbe stato seguito sempre dalla stessa persona), è la prima sorpresa: Silvia, la sua educatrice era su un altro pullman.
All’arrivo, gelato mani e piedi sta male di stomaco per due volte. Nessuno aveva pensato di toccargli le mani e le gambe durante il viaggio e magari coprirlo o abbassare l’aria condizionata?
Martedì e mercoledì tutto bene.
Giovedì, dopo pranzo vomita, e, nel timore che il cibo avesse ostruito le vie aeree, (lui è disfagico), viene portato in ambulanza al Pronto Soccorso per una radiografia che rivelava una leggera bronchite, ma nulla di allarmante. Gli viene prescritto l’antibiotico.  Dimesso, alle 21 torna in comunità.
Durante la notte ha la febbre, e alle 5 del mattino la sig. Elena si procura in farmacia la tachipirina. (Una cooperativa che segue ragazzi disabili non si attrezza con un minimo di medicinali di pronto intervento, come la tachipirina?).
Alla mattina mi telefonano e mi avvertono che sono nuovamente in attesa dell’ambulanza perché ha la febbre ed è tormentato dalla tosse, gli era stato somministrato del fluimucil, che peggiora la situazione (ma loro non lo sapevano): il catarro si fluidifica, Domenico non è capace di espettorarlo, e ciò gli provoca soffocamento. E’ riportato a Ravenna in Ospedale dove viene ricoverato in “Pronto intervento” monitorato con i macchinari.
Mi viene detto che Domenico non può, nella sala, ricevere la compagnia del personale della cooperativa poiché si trova in sub - rianimazione e le visite sono vietate. Naturalmente mi preoccupo. Le notizie sono minime. Il personale del centro va a salutarlo e a vedere come sta e mi ragguaglia sulle sue condizioni, ma nessuno pensa di fargli un po’ di compagnia tanto “il personale dell’Ospedale provvede all’accudimento” Certo l’accudimento sanitario, ma non il sostegno umano!
Nella sala di pronto intervento rimane venerdì, sabato, domenica e lunedì fin verso le 17 quando lo spostano in una stanza.
Io che volevo approfittare dell’assenza di Domenico per riposarmi un po’ davanti a tutte queste brutte notizie sono a pezzi.
Domenica mattina una mia amica da Urbino va a trovare Domenico e si ferma con lui dalle 11,30 fino alle 15   e mi dice che c’è l’orario di visita dalle 12,30 alle 15, 30 e dalle 18,30 alle 20,30, ma chiedendolo ha potuto trattenersi più a lungo.
Domenica sera quando telefono, un po’ risentita per le bugie dettemi, chiedo se sono andati a trovarlo nel pomeriggio, ma mi viene risposto che” non hanno avuto tempo”. Sarà successa la stessa cosa anche negli altri giorni?
Lunedì vado a trovarlo. Una persona del centro, Alì, mi viene a prendere alla stazione e mi accompagna all’ospedale e sto con Domenico dalle 12 alle 19, 30. Alì, per entrare aspetta l’ora di visita, gli dà un brevissimo saluto e se ne va. Tornerà verso le 19,30 per riaccompagnarmi alla stazione.



Domenico sta bene, è sorridente. Da due giorni non ha febbre, non ha tosse, i valori sono normali e la dottoressa dice a me e ad Alì che martedì o mercoledì lo dimette. Alì prontamente risponde che “è meglio mercoledì” così sta al fresco”, io caldeggio il martedì così può stare con i ragazzi , vedere il mare e farsi un po’ di vacanze.
Nessuno ha pensato a portargli il minimo indispensabile: un pigiama, il sapone, il rasoio, un asciugamano. Abbandonato a sé stesso. E le bugie legate al divieto di visita e la risposta di Alì di prolungare la degenza mi fanno pensare che “Ai piccoli passi” abbia fatto comodo avere un ragazzo ricoverato. E’ uno in meno da dover seguire.
Tornato dall’ospedale il mare l’ha visto solo venerdì e sabato, su mia insistenza, perché per via della bronchite non lo portavano in spiaggia. Domenica nessuno è andato al mare perché la giornata è stata impiegata per preparare le valigie.  Ma cosa avevano fatto? Avevano sparpagliato tutti gli indumenti per la struttura?
Una vacanza all’insegna di” voglia di lavorar saltami addosso e fammi lavorar meno che posso!” Ma questi sono educatori o mercenari?

Ma al male non c'è mai fine! Senti un po' il corollario della vacanza di Domenico:
Dopo tutto quello che era successo, mai mi sarei aspettata che ci sarebbe stato uno spiacevole corollario. Domenico scende dal pulmino senza calze e sandali e con i piedi ciondoloni giù dai pedali perché la cintura pelvica non era stata agganciata e lui era scivolato dal sedile. Chiedo all' accompagnatrice perché si trovava in quelle condizioni " me lo hanno consegnato così e sul pulmino era agganciato " è stata la sua risposta ed io di rimando " Sì, ma non alla sua carrozzina" e sdegnata si allontana.
Aveva i piedi freddi e gonfi e ho pensato che il gonfiore fosse una conseguenza della posizione.

Non una parola sugli ultimi giorni della vacanza, non un saluto: un pacchetto da consegnare, la sua educatrice personale, (ma l'ha mai avuta?) non c'era.

In ogni caso si sono premurati di acquistare uno sciroppo che non ha neanche usato e una soluzione per sciacquare la bocca che Domenico non so come abbia fatto ad usare non essendo capace di farlo. Chi le ha prescritte? E la depilazione del pube chi l'ha autorizzata e perché io non sono stata avvisata? E i fogli rilasciati dal pronto soccorso quando lo hanno portato giovedì 3 e quello della visita alla guardia medica di sabato 5 mentre era ricoverato da venerdì dove sono? Perché non me li hanno consegnati insieme a quello delle dimissioni di martedì 8?

Domenica 13 tutte le attività sono state sospese per la preparazione delle valigie ma in che modo! Nel sacchetto degli indumenti da lavare c'erano tre paia di guanti sporchi di feci. E' la prima volta che mi capita: gli operatori non sanno che esistono i cestini della spazzatura o forse volevano farmi sapere che lo avevano dovuto cambiare più volte?

Una vacanza all'insegna del menefreghismo che ha deluso qualsiasi attesa aspettativa di benessere.

Stamattina, nonostante la pomata il piede destro è ancora gonfio. Cosa era successo? Nebbia. Lo porto al pronto soccorso. Fortunatamente non c'è nulla di rotto, ma una contusione laterale dx e il medico consiglia una cavigliera per 7/10 giorni e impacchi di ghiaccio.  Non era il caso di avvertirmi?

L'impressione è che diversi educatori fossero casualmente intorno a Domenico, ma nessuno lo avesse realmente in carico perché le mancanze disorganizzative e umane sono state troppe.

Quando il Comune penserà a controllare le cooperative che partecipano ai bandi?



E io aggiungo che sono arrabbiata: continuo a ribadire che i CDD comunali (15) sono super monitorati, ma i CDD convenzionati (25) e le cooperative che li gestiscono, che sono quasi il doppio, non sono monitorati da nessuno, salvo da ATS che controlla solo le schede SIDI!!

Vacanze: una volta i ragazzi potevano frequentare le “vacanze sollievo” coi propri educatori ed erano gestite parzialmente dal Comune, ora da almeno 10 anni vengono appaltate alle cooperative che agiscono come è più comodo per loro e non per i ragazzi!! E’ ora di denunciare questa situazione!!
Il Comune organizza in appalto solo la scelta delle cooperative, delegando e lasciando ad AIAS la parte finanziaria e organizzativa.  Non controlla le location, non controlla COME vengono trattati i ragazzi, non controlla l’operato delle cooperative.
Nel corso degli anni moltissimi genitori mi hanno confessato che non mandano più i ragazzi alle Vacanze organizzate dal Comune di Milano, perché si sono trovati male, alcuni ragazzi sono tornati in condizioni pietose, alcuni hanno dovuto subire un ricovero ospedaliero, per incuria e disattenzione.

Per accedere alle “vacanze sollievo” i familiari devono presentare ISEE ordinario e non individuale (perché non vengono considerati indispensabili) e i contributi del Comune sono veramente minimi se si superano i 30mila euro di ISEE ORDINARIO.

Organizzare le Vacanze Sollievo, significa prendersi veramente carico comunque dei ragazzi, anche dei più gravi.

Con questo denuncio pubblicamente l’accaduto a Domenico, ben sapendo che per una mamma che denuncia, almeno 200 stanno zitte e subiscono.


Pinuccia Pisoni Presidente CDD Milanesi


17 agosto 2017







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