Appunti 17 dicembre 2012
Tavolo
Tecnico ; Compartecipazione alla spesa
Presenti
Comune:
Pasqui, Vavassori, Maritati, A.S.
3^ settore:
Consorzio SIR, Coop. ??
4^ settore:
Morali/LedhaMilano, Fasani, Tullo e Degradi, Guarnieri e Manzoni
La dott.ssa
Pasqui e tutti gli altri presenti avevano letto le nostre osservazioni e prese
di posizione.
Ecco la
proposta avanzata oggi dal Comune:
In via
provvisoria e sperimentale, in attesa che si definisca l’ISEE nazionale,
l’Amministrazione Comunale e’ intenzionata a chiedere una compartecipazione a
quota fissa su base giornaliera di frequenza
In particolare
-
per
I CDD: 7,50 euro al giorno (calcolo sulle 7 ore), trasporto gratuito e mensa a
Euro 2.60/pasto
-
per
I CSE e SFA; 6 euro al giorno (anche per chi frequenta da 3 a 5 ore al giorno),
trasporto a carico della persona o, per
casi di non autosufficienza, possibilita’ di chiedere il contributo
all’Ufficio Trasporti, mensa a carico della persona secondo le richieste
dell’Ente gestore
La dott.ssa
Pasqui spiega la differenza di trattamento con l’impossibilita’ di affrontare
SUBITO il maggior carico economico.
Viene
ribadito da esponenti del 4^ settore l’ambiguita’ di questa richiesta, perche’
si deve partire dall’ISEE individuale e ad ISEE 0, la compartecipazione non
puo’ che essere richiesta ragionevolmente sulla valorizzazione della quota
oraria dell’indennita’ di accompagnamento che e’ di 0,68 euro/ora e non 1
euro/ora.
Richiamando
il nostro documento, faccio presente l’illegittimita’ di utilizzare strumenti
diversi da ISEE 0, e una manifesta disponibilita’ di alcuni genitori a
contribuire con una quota fissa di 60 euro. (una valorizzazione di circa 0.30
euro/ora) A questa ipotesi non aderisce
neanche il gruppo LedhaMilano che ribadisce la posizione precedentemente
espressa dal documento ufficiale presentato al Comune.
Sempre
secondo il Comune, la richiesta di presentazione di ISEE individuale metterebbe
in difficolta’ le famiglie, (eventualita’ confermata anche dagli esponenti del
3^ settore), costrette ad un’ulteriore prassi burocratica, perche’ non tutti I CAF sono in grado di
compilare ISEE individuali (in genere compilano quelli famigliari), e gli
uffici comunali che non sono pronti per fare una valutazione di pltre 1500
ISEE.
Per ragioni
di semplificazione, tenuto conto che siamo in una fase sperimentale
provvisoria, che la stragrande parte degli utenti dei servizi risulterebbe
comunque con ISEE 0 e in rispetto della
normative vigente, il Comune assumerebbe come consegnati e verificati tutti gli
ISEE individuali e li riterrebbe certificati a 0.
Dopo Natale
l’Assessorato presentera’ al Tavolo Tecnico un documento che terra’ conto di
quanto segue;
-
la
normative vigente (ISEE individuale)
-
valorizzazione
di una quota dell’indennita’ di accompagnamento, riducendo la quota per gli
utenti CSE e SFA per compensare parzialmente il momentaneo mancato accoglimento
dell’equiparazione ai CDD per spese di mensa e trasporto
-
possibilita’
di esenzione dalla compartecipazione per le famiglie che dimostreranno il loro
stato di necessita’ attraverso l’ISEE famigliare, secondo le norme vigenti
-
I
proventi della compartecipazione al costo del servizio verranno reinvestiti nel
Settore Disabilita’
Elena
Manzoni
completamente in disaccordo: questo significa tassare i disabili, poche balle, che i soldi li trovino altrove. Nessuno dei CDD ha manifestato di voler pagare 60€ al mese. Le argomentazioni riguardo all'impossibilità di valutazione in base all'ISEE sono pretestuose.
RispondiEliminaMilano, 20 dicembre 2012
RispondiEliminaOGGETTO: Contributo da richiedersi dal Comune di Milano ai frequentanti i C.D.D.
Considerato:
1) che, data la loro estrema gravità, nella stragrande maggioranza dei casi, i frequentatori dei
C.D.D., per il compimento dei normali atti della vita (nutrirsi – andare al bagno – vestirsi –
lavarsi – uscire di casa, etc.), non possono assolutamente prescindere da una ASSIDUO e
CONTINUATIVO “accompagnamento” da parte di un adulto;
2) che pertanto, l’ “indennità di accompagnamento” loro erogata dallo Stato, lungi dal potersi
considerare un reddito disponibile per una contribuzione al Comune, risulta, al contrario,
addirittura (e largamente) insufficiente a remunerare il loro diuturno accompagnamento che, ove non svolto con grande sacrificio dalla famiglia,, costerebbe almeno 4 – 5 volte l’importo della stessa indennità (ca. € 400,00/mese), della quale non resta comunque alla famiglia assolutamente niente, da potersi destinare a contributo a favore del Comune;
3) che, conseguentemente, la contribuzione a favore del Comune, eventualmente imposta a
a carico dei frequentanti i C.D.D., si tradurrebbe in un’assolutamente iniqua TASSA
SULLA DISABILITA’ GRAVE , ingiustamente imposta a carico delle famiglie, le quali sarebbero di conseguenza indotte al ricovero dei loro congiunti disabili, a spese della
comunità;
4) né sarebbe realisticamente concepibile che la ventilata contribuzione a favore del Comune
dovrebbe essere prelevata al disabile a valere sulla sua “pensione di inabilità” (ca.€ 300,00
al mese), già risultando per il medesimo un’assai ardita acrobazia vivere (nutrimento –
alloggio – riscaldamento – bollette varie – calzature – vestiario – tempo libero – igiene
personale, etc.) con un costo medio di soli ca.€ 10,00/giorno, di fatto largamente integrati
dalla famiglia.
Premesso quanto sopra, lo scrivente, padre e tutore di un ragazzo (Francesco Sturlese, di anni 41) privo di qualsiasi introito diverso da pensione di inabilità ed indennità di accompagnamento (tot:ca:€ 700,00/mese), frequentante il C.D.D. Don Calabria, dichiara la propria assoluta contrarietà ad accettare per il figlio disabile una qualsiasi contribuzione a favore del Comune, anche se di importo ridotto, o addirittura soltanto simbolico, ritenendo peraltro immorale ed assolutamente inaccettabile che dell’ampliamento dei posti dei C.D.D. debbano essere chiamati a farsi carico proprio i più deboli fra i membri della società, quali indubbiamente sono i frequentatori dei C.D.D.
Distinti saluti
Sergio Sturlese
Via Pietro Orseolo,3
20144 - Milano