giovedì 20 dicembre 2012

Tavolo tecnico proposta compartecipazione alla spesa



Appunti   17 dicembre 2012
Tavolo Tecnico ; Compartecipazione alla spesa
Presenti
Comune: Pasqui, Vavassori, Maritati, A.S.
3^ settore: Consorzio SIR, Coop. ??
4^ settore: Morali/LedhaMilano, Fasani, Tullo e Degradi, Guarnieri e Manzoni

La dott.ssa Pasqui e tutti gli altri presenti avevano letto le nostre osservazioni e prese di posizione.
Ecco la proposta avanzata oggi dal Comune:
In via provvisoria e sperimentale, in attesa che si definisca l’ISEE nazionale, l’Amministrazione Comunale e’ intenzionata a chiedere una compartecipazione a quota fissa su base giornaliera di frequenza
In particolare
-          per I CDD: 7,50 euro al giorno (calcolo sulle 7 ore), trasporto gratuito e mensa a Euro 2.60/pasto
-          per I CSE e SFA; 6 euro al giorno (anche per chi frequenta da 3 a 5 ore al giorno), trasporto a carico della persona o, per  casi di non autosufficienza, possibilita’ di chiedere il contributo all’Ufficio Trasporti, mensa a carico della persona secondo le richieste dell’Ente gestore
La dott.ssa Pasqui spiega la differenza di trattamento con l’impossibilita’ di affrontare SUBITO il maggior carico economico.
Viene ribadito da esponenti del 4^ settore l’ambiguita’ di questa richiesta, perche’ si deve partire dall’ISEE individuale e ad ISEE 0, la compartecipazione non puo’ che essere richiesta ragionevolmente sulla valorizzazione della quota oraria dell’indennita’ di accompagnamento che e’ di 0,68 euro/ora e non 1 euro/ora.
Richiamando il nostro documento, faccio presente l’illegittimita’ di utilizzare strumenti diversi da ISEE 0, e una manifesta disponibilita’ di alcuni genitori a contribuire con una quota fissa di 60 euro. (una valorizzazione di circa 0.30 euro/ora) A questa ipotesi  non aderisce neanche il gruppo LedhaMilano che ribadisce la posizione precedentemente espressa dal documento ufficiale presentato al Comune.
Sempre secondo il Comune, la richiesta di presentazione di ISEE individuale metterebbe in difficolta’ le famiglie, (eventualita’ confermata anche dagli esponenti del 3^ settore), costrette ad un’ulteriore prassi burocratica,  perche’ non tutti I CAF sono in grado di compilare ISEE individuali (in genere compilano quelli famigliari), e gli uffici comunali che non sono pronti per fare una valutazione di pltre 1500 ISEE.

Per ragioni di semplificazione, tenuto conto che siamo in una fase sperimentale provvisoria, che la stragrande parte degli utenti dei servizi risulterebbe comunque con ISEE 0  e in rispetto della normative vigente, il Comune assumerebbe come consegnati e verificati tutti gli ISEE individuali e li riterrebbe certificati a 0.

Dopo Natale l’Assessorato presentera’ al Tavolo Tecnico un documento che terra’ conto di quanto segue;
-          la normative vigente (ISEE individuale)
-          valorizzazione di una quota dell’indennita’ di accompagnamento, riducendo la quota per gli utenti CSE e SFA per compensare parzialmente il momentaneo mancato accoglimento dell’equiparazione ai CDD per spese di mensa e trasporto
-          possibilita’ di esenzione dalla compartecipazione per le famiglie che dimostreranno il loro stato di necessita’ attraverso l’ISEE famigliare, secondo le norme vigenti
-          I proventi della compartecipazione al costo del servizio verranno reinvestiti nel Settore Disabilita’






                                                                                                             Elena Manzoni

               

2 commenti:

  1. completamente in disaccordo: questo significa tassare i disabili, poche balle, che i soldi li trovino altrove. Nessuno dei CDD ha manifestato di voler pagare 60€ al mese. Le argomentazioni riguardo all'impossibilità di valutazione in base all'ISEE sono pretestuose.

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  2. Milano, 20 dicembre 2012

    OGGETTO: Contributo da richiedersi dal Comune di Milano ai frequentanti i C.D.D.

    Considerato:
    1) che, data la loro estrema gravità, nella stragrande maggioranza dei casi, i frequentatori dei
    C.D.D., per il compimento dei normali atti della vita (nutrirsi – andare al bagno – vestirsi –
    lavarsi – uscire di casa, etc.), non possono assolutamente prescindere da una ASSIDUO e
    CONTINUATIVO “accompagnamento” da parte di un adulto;

    2) che pertanto, l’ “indennità di accompagnamento” loro erogata dallo Stato, lungi dal potersi
    considerare un reddito disponibile per una contribuzione al Comune, risulta, al contrario,
    addirittura (e largamente) insufficiente a remunerare il loro diuturno accompagnamento che, ove non svolto con grande sacrificio dalla famiglia,, costerebbe almeno 4 – 5 volte l’importo della stessa indennità (ca. € 400,00/mese), della quale non resta comunque alla famiglia assolutamente niente, da potersi destinare a contributo a favore del Comune;

    3) che, conseguentemente, la contribuzione a favore del Comune, eventualmente imposta a
    a carico dei frequentanti i C.D.D., si tradurrebbe in un’assolutamente iniqua TASSA
    SULLA DISABILITA’ GRAVE , ingiustamente imposta a carico delle famiglie, le quali sarebbero di conseguenza indotte al ricovero dei loro congiunti disabili, a spese della
    comunità;

    4) né sarebbe realisticamente concepibile che la ventilata contribuzione a favore del Comune
    dovrebbe essere prelevata al disabile a valere sulla sua “pensione di inabilità” (ca.€ 300,00
    al mese), già risultando per il medesimo un’assai ardita acrobazia vivere (nutrimento –
    alloggio – riscaldamento – bollette varie – calzature – vestiario – tempo libero – igiene
    personale, etc.) con un costo medio di soli ca.€ 10,00/giorno, di fatto largamente integrati
    dalla famiglia.

    Premesso quanto sopra, lo scrivente, padre e tutore di un ragazzo (Francesco Sturlese, di anni 41) privo di qualsiasi introito diverso da pensione di inabilità ed indennità di accompagnamento (tot:ca:€ 700,00/mese), frequentante il C.D.D. Don Calabria, dichiara la propria assoluta contrarietà ad accettare per il figlio disabile una qualsiasi contribuzione a favore del Comune, anche se di importo ridotto, o addirittura soltanto simbolico, ritenendo peraltro immorale ed assolutamente inaccettabile che dell’ampliamento dei posti dei C.D.D. debbano essere chiamati a farsi carico proprio i più deboli fra i membri della società, quali indubbiamente sono i frequentatori dei C.D.D.

    Distinti saluti

    Sergio Sturlese
    Via Pietro Orseolo,3
    20144 - Milano



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