lunedì 7 gennaio 2013

Scrivere con gli occhi? Si può: ecco come

Scrivere con gli occhi? Si può: ecco come
Attraverso computer in grado di tracciare i movimenti oculari chi non può muovere gli arti potrà comunicare

MILANO - Sclerosi multipla, distrofie muscolari, traumi del midollo spinale. Sono tante le patologie che possono lasciare i pazienti nell'incapacità di muovere un arto o anche di parlare. Comunicare diventa un'impresa ardua, ma sono molti i ricercatori che studiano come migliorare la vita di queste persone: di recente due diverse riviste scientifiche hanno pubblicato i risultati delle sperimentazioni con due computer speciali, capaci di tracciare i movimenti oculari in modi differenti.

SENSORE ECONOMICO – La prima ricerca, apparsa sul Journal of Neural Engineering, è stata condotta da studiosi dell'Imperial College di Londra usando uno strumento chiamato GT3D che altro non è che una (geniale) accozzaglia di apparecchi già disponibili sul mercato e soprattutto assai economici. A un normalissimo paio di occhiali senza lenti (una montatura che costa circa quattro euro) Aldo Faisal, bioingegnere a Londra, ha applicato due telecamerine da venticinque euro l'una puntate verso gli occhi di chi indossa lo strumento. Le telecamere registrano e “fotografano” continuamente la posizione della pupilla; grazie a programmi di calcolo e calibrazione, quindi, il sistema capisce esattamente dove il soggetto sta puntando lo sguardo su uno schermo di computer. Non finisce qui: il sistema è tridimensionale, nel senso che riesce anche a capire dove si sta focalizzando lo sguardo, a quale distanza: una caratteristica che, secondo il ricercatore, potrebbe consentire l'uso del metodo per guidare una sedia a rotelle semplicemente guardando dove si vuole arrivare.

GIOCO – Per dimostrare che il metodo funziona, Faisal ha chiesto ad alcuni volontari di giocare a Pong, un videogioco “prima maniera” in cui si deve muovere una sorta di piattaforma-racchetta per riprendere una pallina che rimbalza ai lati dello schermo (il video di un test si può vedere su YouTube). «Impossibile riuscire a farlo con le altre tecniche di interazione uomo-computer, per esempio quelle che sfruttano le onde cerebrali raccolte da un elettroencefalogramma – spiega Faisal –. Invece, con questi occhiali speciali, i nostri sei volontari sono riusciti a ottenere punteggi buoni nel giro di dieci minuti da quando hanno indossato lo strumento, con risultati pari a circa il 20 per cento di quanto raggiunto da chi giocava normalmente spostando la “racchetta” col mouse». Il sistema consuma appena un watt, può inviare i dati in modalità wireless al computer e permette di controllare un mouse sul pc in maniera abbastanza agevole: per cliccare basta fare l'occhiolino. Un gesto intenzionale che non può essere frainteso dallo strumento come invece avviene in altri apparecchi analoghi, che associano al clic il battito di ciglia e quindi un movimento che può avvenire in modo involontario. «Il nostro strumento è vantaggioso perché costa molto meno di altre tecnologie simili e consente un'interazione uomo-macchina facile e non invasiva», dice Faisal.

SCRIVERE IN CORSIVO – Qualcosa di simile arriva dalla Francia, dal progetto di Jean Lorenceau dell'università Pierre e Marie Curie di Parigi i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Current Biology: in questo caso però ad essere speciale è lo schermo verso cui il soggetto punta lo sguardo. Si tratta infatti di uno schermo che, attraverso sofisticati sistemi di analisi del movimento e un uso speciale del contrasto, “insegna” a muovere i propri occhi in modo omogeneo e continuo, non a “balzi” come accade di solito. «Contrariamente a quanto si crede, è possibile arrivare a un controllo volontario completo dello sguardo così da fare movimenti regolari, ininterrotti – spiega Lorenceau –. Questi possono essere utilizzati proprio come se fossero una matita per disegnare, scrivere in corsivo, fare la propria firma. Tutto solo con gli occhi». I test su pazienti con sclerosi laterale amiotrofica inizieranno nel 2013, ma lo studioso francese ritiene che il suo sistema potrebbe servire anche a pazienti o persone che non hanno problemi a scrivere normalmente: «Imparare a controllare i movimenti oculari potrebbe rivelarsi utile in pazienti dislessici o con deficit dell'attenzione, ma anche in chirurghi o atleti che devono avere una visione particolarmente acuta e “allenata”». Di certo colpiscono gli “scritti” dei volontari che hanno imparato a usare lo schermo speciale: numeri e parole in corsivo sembrano tracciati a penna, non certo con gli occhi.

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